Colours in a Square – Works from the Marli Hoppe-Ritter Collection


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Sono gli spazi della Fondazione Marcello Morandini di Varese ad accogliere, fino al 16 aprile 2023, la mostra “Colours in a Square – Works from the Marli Hoppe-Ritter Collection”, con la quale per la prima volta in Italia viene presentata la collezione Marli Hoppe-Ritter.

Tim Lambie, Metal box, 2013

All’origine di tutto c’è la stupefacente passione di Marli Hoppe-Ritter per la forma quadrata.
Il quadrato con cui viene realizzata la tavoletta di cioccolato Ritter Sport, prodotta nella storica azienda di famiglia, e che proprio grazie alla sua forma originale si afferma sugli scaffali di tutta Europa. E, soprattutto, il quadrato come forma che accomuna tutte le opere di 30 anni di ricerca in giro per l’Europa, con il marito Hilmann Hoppe.
Il risultato è una collezione dal profilo internazionale unico, con circa 1200 opere geometriche astratte del XX e XXI secolo, raccolte in un museo dedicato.
Il Ritter Museum nasce nel 2005 accanto alla fabbrica di cioccolato a Waldenbuch, vicino a Stoccarda. Progettato e realizzato dall’architetto svizzero Max Dudler, naturalmente su forma quadrata, ospita esposizioni sempre diverse della collezione e mostre di artisti internazionali di arte astratta geometrica.
Ad inaugurare il nuovo Ritter Museum, nel 2006, è stata una personale di Marcello Morandini, con cui si è dato il via a una lunga amicizia e collaborazione tra il Maestro e il Museo Ritter.
Un legame che arriva fino ai nostri giorni, con questa mostra, curata da Barbara Willert (direttrice del Museo Ritter), che porta in Italia una quarantina di dipinti, sculture e oggetti di forma quadrata dagli anni Sessanta ad oggi.
Le opere esposte rappresentano l’arte costruttiva e concreta in modo molto vario, con materiali diversi tra loro e autori che vanno dai principali esponenti dei concretisti zurighesi fino ad artisti contemporanei di tutta Europa. Tra questi spiccano Jaacov Agam, Max Bill, Hans Jörg Glattfelder, Camille Graeser, Matti Kujasalo, Jim Lambie, Thomas Lenk, Richard Paul Lohse, Dóra Maurer, Vera Molnar, François Morellet, Anton Stankowski, Günther Uecker, Grazia Varisco e Martin Willing. 
Il tema principale nella selezione delle opere è il colore e l’interazione che il gioco di tinte luminose e forme elementari fanno tra loro, elemento fondante e tipico di tutta l’arte concreta. 
Si passa da opere che rispettano rigorosamente le regole geometriche dell’astrattismo, fino a caleidoscopici “esperimenti” che rompono giocosamente gli schemi e gli ideali dell’ordine, combinando forme e colori.

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