Vittoria Lomasko. The Last Soviet Artis


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Al Museo di Santa Giulia di Brescia, fino all’8 gennaio, espone per la prima volta in Italia l’artista dissidente russa Victoria Lomasko (Serpukhov, 99 km a sud di Mosca, 1978) con la mostra “The Last Soviet Artis”, promossa e organozzata da: Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei, Festival della pace, realizzata a cura di Elettra Stamboulis e rappresenta il terzo atto della ricerca intrapresa da Fondazione Brescia Musei.

Il progetto espositivo presenta una vasta personale dell’artista russa con un percorso ideato specificatamente per gli spazi di Brescia, dove Lomasko trascorrerà un periodo in residenza per la realizzazione di opere site-specific, dedicato a quanto sta vivendo e osservando negli ultimi mesi. La ricerca artistica di Lomasko permette di ricostruire in modo minuzioso la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin che l’artista ha disegnato dal vivo con un tratto originale e immediatamente riconoscibile, alle rappresentazioni della “profonda Russia”, quella dei dimenticati e marginali, che da sempre costituiscono i suoi soggetti preferiti.

Considerata dalla critica e dalla stampa anglosassone come la più importante artista sociale grafica russa, Lomasko è sostanzialmente ancora sconosciuta al pubblico italiano, anche se i suoi libri sono stati da tempo tradotti in inglese, tedesco, francese e spagnolo.

La scelta curatoriale di mostrare il lavoro che cartografa dal 2005 gli ultimi, i ribelli, i marginali di quell’immenso e complesso paese che è la Russia, risale a prima dell’avvio del conflitto con l’Ucraina. L’attacco ha reso ancor più urgente la narrazione visiva di Lomasko.
La mostra verrà presentata in presenza dell’artista il 12 dicembre prossimo con un incontro a Brescia, nell’ambito delle iniziative legate al Festival della Pace, che gode del patrocinio del Parlamento Europeo.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira.

Con questo nuovo progetto Fondazione Brescia Musei prosegue il format espositivo dedicato alla
narrazione del contemporaneo attraverso l’arte, in un dialogo col quale vengono interpretati i più significativi fenomeni storici attuali. L’arte contemporanea e diritti umani trovano in questa articolata iniziativa un punto di sintesi nella rivelazione di artisti dissidenti e attivisti, per lo più inediti in Occidente.

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