Carlo Previtali. L’intelligenza della materia


Stampa

Fino al 28 giugno prossimo, lo Spazio espositivo del Grattacielo Pirelli a Milano ospita la mostra antologica “Carlo Previtali. L’intelligenza della materia”, promossa dall’Associazione culturale “ARTEPER” e curata da Francesca Bianucci e Chiara Cinelli.
Attraverso un’ampia selezione di sculture, questa mostra antologica ripercorre il cammino esistenziale e creativo del maestro lombardo dai suoi esordi fino alla rivelazione delle sue più profonde ragioni d’artista, con la maturazione di un peculiare linguaggio plastico d’assoluto rilievo nella scultura contemporanea.


Questa mostra antologica è l’occasione anche per ripercorrere alcuni temi centrali della produzione artistica di Previtali (Bergamo, 1947), a partire dall’arte sacra e dalle contestuali riflessioni sulla condizione umana che percorrono trasversalmente tutto l’arco della sua attività, senza tralasciare la centralità del Mito all’interno della sua poetica e il suo costante interesse per il rapporto Uomo-Natura, di cui è stato sensibile interprete.
Grazie all’approfondimento storico critico di Enzo Biffi Gentili, la mostra intende offrire uno sguardo inedito sull’operato artistico di Carlo Previtali, ponendo in primo piano, nella valutazione storica del suo lavoro, la scultura policroma figurativa in ceramica, iniziata nel 1987 e praticata sino a oggi. Biffi Gentile osserva: “L’originalità e qualità a livello internazionale della scelta di Previtali in quegli anni è condivisa solo da alcuni rari scultori e ceramisti eccellenti come Robert Arneson e Bertozzi & Casoni. La statuaria ceramica figurativa policroma di Previtali è realizzata con il procedimento raku di scuola nippo-americana, nato per produrre tazze e vasi dai colori sobri, che prevede un brusco raffreddamento dell’oggetto fuori dal forno, con il rischio di romperlo; eppure la prima scultura creata da Previtali con questa tecnica, intitolata Agréable, è integra, dalle tinte smaglianti e già magistrale. Siamo di fronte a una capacità tecnica eccezionale, esaltata dal know-how del suo collaboratore, il bravo artiere Giuseppe Rota.”
Un’icona cruciale, coerente con questa nuova lettura dell’opera di Previtali, è anche il suo ritratto di Giovanni Testori, una testa da lui foggiata nel 2015 in terracotta, l’altro linguaggio ceramico adottato dal 1984, prima del raku.
Grottesco, con i suoi sinonimi, è il termine sotto il quale può essere iscritto il lavoro di Previtali nel suo complesso. L’artista ha trascorso la sua infanzia e oltre nella bottega bergamasca del padre, Giacomo Previtali, ebanista, cartapestaio e mascheraio, acquisendo qui esperienza e perizia tecnica su diversi fronti.

Share Button