Hannah Villiger


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L’Istituto Svizzero a Roma presenta per la prima volta in Italia la retrospettiva dell’artista svizzera Hannah Villiger (1951-1997), aperta fino al 27 maggio prossimo.

© The Estate of Hannah Villiger _ Hannah Villiger, Diary 1975 I Ph

L’artista guadagna popolarità durante gli anni Ottanta, attraverso fotografie in ampio formato che rappresentano il suo corpo, spesso mostrando primi piani molto ravvicinati e parti corporee frammentate e astratte. L’artista, che si è sempre considerata una scultrice anziché una fotografa, è stata residente all’Istituto Svizzero dal novembre 1974 all’estate 1976. Gli ‘anni romani’ sono stati decisivi per la sua biografia artistica: nel suo studio e nel giardino di Villa Maraini, Hannah Villiger ha sviluppato semplici oggetti ispirati ai materiali dell’Arte Povera. Si è poi dedicata sempre più consapevolmente alla fotografia, intesa come un ‘metodo scultoreo’, come emerge dall’iconica serie di scatti di foglie di palma in fiamme. Ripercorrendo i lavori dell’artista, la mostra offre una panoramica dell’intensa carriera di Villiger, prestando particolare attenzione alla sua residenza presso l’Istituto Svizzero. Accanto alle opere sono esposti anche i diari di lavoro e altri materiali di ricerca. La mostra è accompagnata da un volume pubblicato insieme a Mousse Publishing nell’estate 2021, contenente fotografie dei diari di lavoro e contributi testuali a cura di Elisabeth Bronfen, Gioia Dal Molin, Quinn Latimer, e Thomas Schmutz.

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