Parcours d’Art II – Sculture all’aperto


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Il percorso tra le sculture si svolge nel Centro Storico di Portogruaro (VE), fino al 5 ottobre.

Sono oramai trent’anni esatti dalla prima mostra di sculture in Città allora organizzata come oggi con la collaborazione di Marcantonio Bolzicco. Come allora ci sono, oggi, artisti che vi avevano partecipato: Nane Zavagno e Vinicio Momoli; il che vuol dire che anche per loro la storia dell’arte e della vita ha avuto continuità e successo. Portogruaro è comunque cresciuta e nel tempo ha acquisito in diverse occasioni sculture su spinte particolari dovute non solo alla necessità di abbellire la Città, ma anche relativamente a delle idee, o, a dei propositi che poi non hanno avuto continuità, come per le sculture sulla riva del Lemene dietro al Municipio. O ancora, l’insieme di sculture legate alla raccolta di Space Mazzini in Lugugnana. Situazioni queste che vanno sostenute ed ampliate se possibile proprio per dare facoltà di intrattenimento, da una parte, e di godimento estetico dall’altra a chi passeggia sentendosi a proprio agio nel muoversi dentro un ambiente altro, anche se per la verità il centro storico di Portogruaro di per sé è già un alto valore architettonico che non sempre sappiamo apprezzare.

Ma veniamo alla scultura. Oggi la scultura non segue più uno stile od una scuola, come in passato, essa esprime la propria alterità essendoci.  Essa si presenta come un avvenimento, come un fenomeno conchiuso. Senza responsabilità sociale o addirittura estetica. Oggi possiamo disfare un’auto od un trattore rimontarne parte dei pezzi a nostro piacimento e dire che la sua finalità è scultorea. Pertanto gli stili non debbono preoccuparci. Qui vi sono artisti che hanno lavorato sulla matematica euclidea, sulla sezione aurea, come sulla spirale traendone pensieri o visioni irrobustite dal materiale. Altri che esorbitano in eccesso sfiorando il Barocco; altri ancora riprendono stilemi antichi per riportarli su un piano della storia attualizzato con intento di insegnamento morale; altri, infine, propongono il gioco (quindi i giocattoli) che ingigantito a discorso scultoreo si sposta nella dimensione Pop. Tutto questo si trova su di un piano orizzontale della storia della scultura.

E’ come parlare di poesia e dire che la propria è l’ultima ed unica, mentre sappiamo che Dante e Leopardi, pur cronologicamente lontani, ci sono “contemporanei” e quindi c’è un pensiero pensato comune che ci accomuna nel nostro viaggio emotivo; così per la scultura il fare e disfare dell’Uomo trova nella sua espressione artistica la continuità della propria storia, della propria esistenza. Buon viaggio.

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