Sentieri d’arte. Arcipelago fossile: Alessandro Ferri (Dado), Federico Tosi, T-yong Chung


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Nel Parco Naturale delle Dolomiti, a Cortina d’Ampezzo (BL), è realizzata la prima edizione della rassegna artistica “Sentieri d’arte” con il progetto “Arcipelago fossile”, con gli artisti Alessandro Ferri (Dado), Federico Tosi, T-yong Chung, realizzata a cura di Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli. Dopo il termine della mostra, previsto per il 2 novembre, le opere rimarranno collocate in permanenza.

T-yong Chung, rendering Senza titolo, 2020, resina, 150 x 30 cm- courtesy Renata Fabbri arte contemporanea Milano

La mostra è promossa da Associazione Controcorrente, Regole d’Ampezzo, Liceo Artistico di Cortina, in collaborazione con Quiqueg agenzia creativa (Milano) e con il patrocinio del Comune di Cortina e del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e le opere accompagnano il visitatore alla scoperta di due distinti sentieri del Parco Naturale delle Dolomiti: Gores de Federa (aperto agli escursionisti nel 2019) e Pian de ra Spines.

Il progetto è ispirato alla storia geologica delle Dolomiti, definite dagli esperti come un “arcipelago fossile”, poiché quest’area, prima di formarsi per orogenesi con la faglia africana, costituiva un oceano caldo dotato di una nutrita barriera corallina, caratteristica che queste montagne condividono solo con l’Himalaya.

L’idea di coinvolgere i tre artisti lungo il sentiero di Gores de Federa nasce dalla loro attitudine nel modellare la materia e dalla capacità di misurarsi con progetti site-specific attraverso l’uso della scultura e dell’installazione. Arcipelago fossile accoglie la sfida di allestire una mostra d’arte pubblica in un sentiero immerso in un bosco, attraversato da un fiume, determinando una dimensione di relazione fra arte e natura, lungi dalla spettacolarizzazione della visione.

Nello sviluppo delle opere, progettate appositamente per Arcipelago fossile, ciascun artista si è concentrato su uno dei regni biologici del creato.

Federico Tosi affronta l’aspetto fossile, proponendo lavori che si richiamano a reperti provenienti da un passato contaminato di contemporaneità. Le opere emergono dal terreno in un gioco evocativo di allusioni: conchiglie, organismi marini, tracce preistoriche, ma anche un seme alieno proveniente da una lontana galassia e che qui riesce ad attecchire trovando un habitat congeniale.

Alessandro Ferri (Dado) si misura con la componente vegetale, creando imponenti installazioni realizzate con abeti abbattuti dai fenomeni atmosferici che ricordano la forma del fiore di tarassaco, rappresentativo della poetica dell’artista per la sua natura “popolare” e per la sua adattabilità a differenti contesti climatici.

T-yong Chung si occupa della sfera umana connessa alla componente intellettuale e spirituale, realizzando ritratti-maschere di filosofi e “ricercatori” che hanno influenzato a vario titolo il tempo presente. Gli interventi scultorei risultano mimetici rispetto al contesto naturale, determinando momenti di scoperta e di aggregazione per il pubblico lungo il sentiero, una sorta di piazze naturali in cui le sculture favoriscono il raccoglimento interiore del visitatore.

Alla chiusura della mostra, il 2 novembre, sarà presentato il catalogo.

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