Corrente 1938


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Renato Birolli, Eldorado, 1935, olio su tela, cm. 855×110, coll. Boschi Di Stefano

In occasione degli 80 anni della nascita della rivista “Corrente di vita giovanile”, fondata da Ernesto Treccani a Milano nel 1938 e dedicata al movimento culturale milanese che seppe radunare attorno a sé gli artisti e gli intellettuali che avrebbero dominato la scena italiana del dopoguerra, il Castello Sforzesco, il Museo del Novecento, la Casa Museo Boschi Di Stefano e la Biblioteca Sormani propongono un progetto di mostra e un ciclo di conferenze.

Nonostante la chiusura della rivista da parte della censura nel 1940, il movimento di Corrente proseguì la propria attività in tutti gli ambiti della cultura italiana, dal cinema al teatro, dalla letteratura alle arti figurative coinvolgendo le più prestigiose figure di intellettuali del tempo. Tra i collaboratori si contano, tra gli altri, lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan, i registi Alberto Lattuada e Luigi Comencini, gli scrittori Carlo Emilio Gadda, Alfonso Gatto, Vasco Pratolini, Salvatore Quasimodo, Umberto Saba, Elio Vittorini.

Diverse città italiane, tra cui Torino e Roma, aderirono al movimento di Corrente che ebbe il suo epicentro a Milano, città che vide nascere la rivista. Qui un gruppo di pittori e scultori tra cui Aligi Sassu, Renato Birolli e Giacomo Manzù espressero una nuova visione dell’arte che trovò la sua più chiara definizione in un manifesto pubblicato nel 1940 su “Corrente”. Per gli esponenti del movimento l’arte doveva ristabilire il suo legame con la vita e la realtà, rifuggendo lo stupore e il mistero della pittura metafisica di Giorgio de Chirico e del Surrealismo e ponendosi come strumento per interpretare le contraddizioni, le paure e le speranze di un’epoca che ha conosciuto grandi sofferenze e criticità.

L’impegno politico e la ricerca artistica del movimento di Corrente sono al centro di questa mostra. Le opere della collezione permanente del museo vengono messe a confronto con importanti prestiti a raccontare una delle vicende culturali più importanti della Milano del Novecento, capace di porsi problematicamente di fronte alla complessa situazione politica a cavallo tra le due guerre.

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