Amin Gulgee “7”


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Amin Gulgee, Salt screen II, 2018, copper and steel

Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, fino al 23 settembre è possibile visitare la mostra dedicata ad Amin Gulgee, promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con PDG Arte Communications,  Ambasciata della Repubblica del Pakistan in Italia e dei servizi museali Zètema Progetto Cultura, Sponsor Sistema Musei in Comune, con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane

Il progetto generale, attivato con la Sovrintendenza dal 2016, è dedicato alla presentazione presso gli spazi espositivi capitolini di alcune installazioni internazionali provenienti dall’“Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia” e da “Open – Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni”, collegato alla “Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia”, ricomposte e rimodellate site-specific appositamente per la Capitale. Lo scopo dichiarato è quello di fare convergere insieme le “prospettive” d’arte di due città che lavorano per far viaggiare le esperienze dell’arte internazionale sul territorio nazionale. Dalla città lagunare appunto alla Capitale.

Qui è presentata l’installazione dell’artista pakistano Amin Gulgee, che ha fatto della laicità e della poesia una forma d’arte, dal titolo “7”.

I poeti che hanno introdotto la mostra sono: Lucianna Argentino, Italo Benedetti, Stella Cacciamani, Antonella Maria Carfora, Patrizia Chianese, Laura Colombo, Rossana Coratella, Francesco Del Ferro, Stefania Di Lino, Andrea Felice, Camelia Mirescu, Daniela Monosi, Angelo Palombini e Maria Grazia Savino, mentre il pubblico ha avuto l’opportunità di scrivere dichiarazioni di pace e d’amore come segno potenziale di libertà degli spiriti uniti da uno stesso pensiero che diventa azione.

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