Simbolismo mistico. Il Salon de la Rose+Croix a Parigi 1892–1897


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Charles Maurin, L’aurora del lavoro, 1891c. olio su tela cm 79×148, Musée d’art moderne et contemporain, Saint-Etienne Métropole, Francia, foto Yves Bresson, Musée d’art moderne et contemporain, Saint-Etienne Métropole, Francia

Dal 28 ottobre 2017 al 7 gennaio 2018, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia presenta la mostra “Simbolismo mistico. Il Salon de la Rose+Croix a Parigi 1892–1897”, realizzata a cura di Vivien Greene, la prima mostra museale mai realizzata dedicata all’arte rivelatrice e significativa dei Salon de la Rose+Croix, con le sue tematiche legate al mistero e alla mitologia e spesso attinte dalla letteratura. Immagini di femme fragile e fatale, creature androgine, chimere e incubi sono alla base delle opere esposte, così come linee sinuose, figure stilizzate e forme anti-naturalistiche. In mostra una quarantina di opere rilevanti, esposte nei diversi Salon, di vari artisti, alcuni noti altri meno, che invitano a guardare e interpretare con occhi nuovi l’eredità artistica lasciata dal Simbolismo di fine ‘800. Nella primavera del 1892 Joséphin Péladan (1858–1918), critico e autore rosacrociano, inaugura alla Galerie Durand-Ruel di Parigi il primo Salon de la Rose+Croix come estensione della confraternita segreta Rose+Croix che egli stesso istituisce, un ordine esoterico con radici nel misticismo e nei riti arcani, considerati da Péladan i mezzi per comprendere le verità universali e raggiungere l’illuminazione. Con una cadenza annuale, i Salon portavano in scena, proprio per volere dell’eccentrico Péladan, un genere di arte mistico-simbolista, soprattutto di connotazione ermetica e spirituale. I Salon divennero ben presto una sorta di crocevia cosmopolita, in cui esponevano artisti provenienti da Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Olanda, Spagna e Svizzera. Grazie alle approfondite ricerche svolte per rintracciare i lavori esposti originariamente nei diversi Salon, in mostra sono esposti dipinti, opere su carta, e sculture di artisti come Antoine Bourdelle, Rogelio de Egusquiza, Jean Delville, Charles Filiger, Fernand Khnopff, Charles Maurin, Alphonse Osbert, Armand Point, Georges Rouault, Carlos Schwabe, Alexandre Séon, Jan Toorop, Ville Vallgren e Félix Vallotton.

La mostra è accompagnata da catalogo illustrato che offre uno studio approfondito dei Salon de la Rose+Croix e del Simbolismo. La pubblicazione include saggi sui Salon e sulle principali tematiche in essi affrontati, di Vivien Greene, Senior Curator, 19th- and Early 20th-Century Art, Solomon R. Guggenheim Museum, New York; un saggio sulla percezione contemporanea dei Salon di Jean-David Jumeau-Lafond, studioso indipendente ed esperto sui Salon de la Rose+Croix, e uno studio sul rapporto tra i principi del Simbolismo e quelli delle avanguardie storiche dei primi del ‘900, di Kenneth E. Silver, professore di storia dell’arte alla New York University. In catalogo sono inoltre pubblicate una serie di schede dedicate agli artisti in mostra e una selezione bibliografica.

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