Algorithmic Signs


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Roman Verostko, Frog Jump, 12-2010, cm76x56, DAM Gallery, Berlino

Le opere degli artisti Ernest Edmonds, Manfred Mohr, Vera Molnár, Frieder Nake, Roman Verostko, compongono la mostra “Algorithmic Signs” realizzata a cura di Francesca Franco in collaborazione con Stefano Coletto e allestita nella sede della Galleria della Fondazione Bevilacqua La Masa di Piazza San Marco a Venezia fino al 3 dicembre prossimo.

Questa mostra esplora la storia dell’arte generativa e il suo contributo al più ampio campo dell’arte contemporanea dal 1960 a oggi. Gli artisti che hanno dato inizio a questo genere vengono talvolta chiamati”algoristi”. La storia di questo movimento è illustrata attraverso il lavoro creativo di cinque pionieri internazionali nel mondo dell’arte digitale: Ernest Edmonds (nato nel 1942), Manfred Mohr (1938), Vera Molnár (1924), Frieder Nake (1938) e Roman Verostko (1929). Arrivando al computer da background ed esperienze completamente diverse, come vita monastica, musica jazz, pittura tradizionale, filosofia, matematica e studi di logica, ciascuno di questi artisti ha cominciato a sperimentare l’uso creativo dell’algoritmo e della programmazione informatica per creare la propria arte.
La mostra offre al visitatore l’opportunità di scoprire la storia e gli sviluppi dell’arte creata attraverso l’algoritmo in una narrazione accessibile e stimolante. Il percorso espositivo segue lo sviluppo personale di ognuno dei cinque artisti, le loro ispirazioni e come queste si siano sviluppate in parallelo con i progressi tecnologici.

Un programma di conferenze e di dibattiti attorno al tema dell’arte digitale è parte integrante della mostra e uno degli obiettivi principali è quello di riunire studiosi, ricercatori, curatori, conservatori, collezionisti ed operatori didattici nel campo dell’arte digitale per discutere tematiche legate alla storia e alle nuove sfide dell’arte interattiva e generativa. Gli eventi sono aperti a tutti e, pur indirizzandosi ad un pubblico il più possibile ampio, sono anche di interesse per i professionisti, artisti e studenti intenzionati a conoscere meglio la storia e gli sviluppi più recenti dell’arte contemporanea.
L’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa è da molto tempo impegnata nel supportare l’utilizzo creativo dei media digitali, un interesse già evidenziato con il progetto Tomorrow Now che ha prodotto numerosi eventi e iniziative in questa direzione. La Bevilacqua La Masa è quindi orgogliosa di presentare una mostra che guarda alla prima arte computazionale, attraverso il lavoro di alcuni dei più noti pionieri, e che aiuterà a generare nuovi significati e una migliore comprensione delle pratiche artistiche contemporanee. Essere consapevoli delle relazioni tra pratiche artistiche e gli strumenti della tecnologia informatica, ci aiuterà a capire il processo di radicale trasformazione culturale, iniziato silenziosamente negli anni ’60 e ora diffusosi in tutti i campi della conoscenza.

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