Il Museo delle Antichità Egizie di Torino


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Dettaglio e profilo di Ramesse II fra il dio Amon e la dea Mud

Dettaglio e profilo di Ramesse II fra il dio Amon e la dea Mud

«Per far fronte alla sua storia, ormai bicentenaria, il Museo Egizio ha affrontato un imponente progetto di rifunzionalizzazione, ampliamento e restauro. .[..]..il concetto che ha guidato la stesura di tutto il progetto scientifico del nuovo allestimento è stato quello di mettere i reperti in relazione con il luogo del loro ritrovamento, presentandoli quindi non solo come oggetti singoli ma anche come documenti storici. Particolare attenzione è stata dedicata anche al racconto della storia del museo, e alla storia degli uomini e delle donne che sono stati i protagonisti. Da questo punto di partenza scaturisce la necessità di individuare i legami storici e sviluppare la rete di collaborazione con altre istituzioni, scientifiche e con le collezioni italiane e straniere. Il Museo Egizio, …[..]..non segna quindi un punto d’arrivo ma di partenza, perché un museo “che ripensa se stesso” è un’istituzione culturale viva e dinamica che si interroga costantemente sulla natura e che sviluppa nuovi contenuti da proporre al suo pubblico, è un’istituzione moderna che mira a diffondere la conoscenza e l’amore per la splendida collezione che ha l’onore di custodire»., Christian Greco, Direttore del polo museale torinese.

Il Museo Egizio di Torino fu inaugurato per la prima volta nel lontano 1824 da Re Carlo Felice di Savoia, grazie all’acquisizione della collezione di Bernardino Drovetti-Console di Francia durante l’occupazione in Egitto, una raccolta – quella del Drovetti, che vantava oltre 5.000 reperti, e che il Re unì ad altre tra cui quella di Donati ed altre antichità possedute da Casa Savoia. Sorse così il primo Museo Egizio al mondo, quello del Cairo nella piazza Tahrir, in stile neoclassico, e’del 1902. La collezione del Museo torinese si è successivamente arricchita con altri ritrovamenti effettuati tra il 1900 ed il 1935 dalla Missione Archeologica Italiana e portati in Italia, in quanto all’epoca, i reperti archeologici ritrovati dalle varie spedizioni di archeologi stranieri venivano ripartiti tra il paese di origine della spedizione stessa e l’Egitto. Successivamente la normativa è cambiata ed i reperti ritrovati rimasero in Egitto.

Il Museo Egizio di Torino ha sede nel Palazzo dell’Accademia delle Scienze, un l’imponente edificio seicentesco la cui costruzione iniziò nel 1679 ad opera dell’architetto Michelangelo Garove sul progetto originario di Guarino Guarini. Il 6 ottobre 2004 l’Istituzione è divenuta ufficialmente Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino costituita dal Ministero per i Beni culturali con la Regione Piemonte, la provincia di Torino, la città di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT. Nel 2015 con un progetto del valore di 50 milioni di euro sostenuto dai soci fondatori, l’inaugurazione del Museo e la riapertura dopo 5 anni di lavori, restauro e messa in sicurezza del palazzo seicentesco in via Accademia delle Scienze, che ha raddoppiato lo spazio museale raggiungendo i 10.000 mq, e si articola su 5 piani e 15 sale. 3.300 gli oggetti esposti, più di 26.000 depositati nei magazzini, oltre ad uno spazio espositivo di 600 mq destinato alle mostre temporanee. I reperti coprono un arco di tempo che va dal paleolitico sino all’epoca copta, ovvero quella dei cristiano egiziani nativi. Come quello dei Cairo,anche quello di Torino è dedicato all’arte e alla cultura dell’Egitto antico. Molti studiosi di fama internazionale, si dedicano allo studio delle sue collezioni, a partire Jean-François Champollion – decifratore dei geroglifici egizi, che arrivò a Torino nel 1824 in concomitanza con l’apertura delle Museo delle Antichità Egizie, che dichiarò «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino».

Il percorso museale ripercorre in modo dettagliato la storia del Museo e delle collezioni, i contesti archeologici degli oggetti in mostra ma anche la storia delle missioni e la loro organizzazione grazie a foto e documenti d’archivio. Nel nuovo allestimento, che ha riportato anche visivamente l’Egitto nelle sale: a questo concorrono le splendide ricostruzioni in 3D della Tomba di Kha, della cappella di Maia e della tomba di Nefertari. L’esposizione è articolata su 4 livelli: al secondo piano con 5 sale relativamente a: Epoca Predinastica e   Antico regno / Tomba degli Ignoti/Tomba di Iti e Neferu/   Medio Regno / Medio Regno e Nuovo Regno; al primo piano: 8 sale: Deir El Medina / Tomba di Kha/ Galleria dei Sarcofagi / Papiroteca/ Valle delle Regine / Epoca Tarda/ Epoca Tolemaica / Epoca Romana e Tardoantica; al piano terra 3 sale:. Galleria dei Re / Tempio di Ellesjia / Sala Nubiana, ed in conclusione al piano ipogeo : la storia del Museo.

Il Museo delle Antichità Egizie di Torino, vanta una delle collezioni più antiche al mondo ed è considerato, grazie al grande valore dei suoi reperti, il più importante Museo Egizio al mondo dopo quello del Cairo, a testimonianza del passaggio di una delle più grandi civiltà della storia dell’umanità.

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