Fino al 7 luglio prossimo, il Museo Morandi del Settore Musei Civici Bologna ospita la mostra “Mary Ellen Bartley: Morandi’s books”, a cura di Alessia Masi, che è uno dei cinque special projects della dodicesima edizione di Art City Bologna.
Le fotografie dell’artista americana Mary Ellen Bartley, da sempre interessata ad esplorare le qualità formali e tattili dei libri, sono il risultato di una residenza svolta a Bologna del 2020 quando, dopo aver visitato lo studio e la casa di Morandi, ha realizzato il progetto “Morandi’s books”, una serie fotografica di sue personali composizioni costruite con i libri appartenuti a Morandi, oggi conservati nella casa-museo di via Fondazza. I volumi su Corot, Ingres, Piero della Francesca, Rembrandt, Cézanne, ossia i maestri del maestro bolognese, sono diventati, nelle mani della Bartley, i muti interlocutori delle sue “nature morte”, convivendo, talvolta, a fianco di oggetti e scatole di latta sottratti alla polvere dello studio dell’artista e pronti a riprendere vita e a ritrovare uno spazio, quello della foto, che restituisce loro una misurata dignità estetica oltre che una valenza formale.
In punta di piedi e con una discrezione assoluta quale è necessaria nel momento in cui ci si rapporta ad un grande artista, la Bartley ci ha restituito una sua personalissima interpretazione dell’arte di Morandi, “giocando” con i suoi libri e con gli oggetti del suo studio e arrivando a “toccarne l’essenza”, nel pieno rispetto di quei valori formali come la luce, i colori e le proporzioni geometriche sempre al centro della ricerca estetica del maestro.
Due artisti distanti nel tempo e diversi nell’utilizzo dei mezzi artistici, ma uniti dalla ricerca dell’essenza e dall’attenzione verso le semplici cose.
La mostra si inserisce nel solco di una pratica collaudata ormai da anni dal Museo Morandi: creare relazioni tra l’opera degli artisti contemporanei e quella del maestro bolognese, al fine di gettare nuova luce sulla reale portata culturale del suo lavoro e riaffermare il suo ruolo di primo piano nell’immaginario culturale globale nonché la sua influenza sulla cultura visiva internazionale. Mary Ellen Bartley è nata a New York nel 1959, vive e lavora a Sag Harbor (New York).
Lo spiccato interesse per il genere della natura morta le ha ispirato un corpo di opere ricco di metafore, profondità pittorica e tattilità. Le sue composizioni lasciano trasparire semplicità e suggeriscono, con insistenza sottile, la storia stratificata dei libri stessi. Le sue fotografie sono pregne di domande su ciò che vediamo e non vediamo e sulle storie che raccontiamo. Tuttavia, lo spirito del suo lavoro offre una risposta riflessiva, una tregua da un mondo sempre più chiassoso e caotico. Accanto ai suoi allestimenti minimalisti realizzati in studio con libri scelti unicamente per qualità fisiche e colori, e rappresentati in serie come Paperbacks, Reading in Color e Blue Books, troviamo progetti realizzati in biblioteche e archivi dal carattere unico, che l’artista sviluppa nel tempo rispondendo alle collezioni e ai loro habitat.