Duli Caja


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Al Museo Civico di Bari, è aperta fino all’8 febbraio la mostra personale del pittore albanese Duli Caja. Un sarto migrante che vuole raccontare la sua storia e quella di chi come lui è in viaggio e si perde in luoghi spesso ostili, trasformando l’espressione “attaccare bottone” con chi incontra in un gesto artistico.

Duli Caja, Anastasia

Duli Caja è arrivato in Italia negli anni Novanta, su una delle navi di migranti, che ha rappresentato in un’opera fitta di bottoni intitolata “Esodo”. L’arazzo, realizzato, nel 2014, con scampoli di tessuto colorato e composto da circa diciottomila bottoncini cuciti sulla stoffa, perché tante furono le persone presenti sulla nave Vlora nell’Agosto 1991, è stato donato al Comune di Bari ed ora esposto nella Sala Giunta di Palazzo di Città.

Duli Caja oramai da tre decenni vive e opera in Italia, a Roma, nel quartiere Prati, nel quale gestisce una sartoria che allo stesso tempo è atelier artistico, un artista eclettico: pittore, poeta e scrittore sarcastico, ironico e nello stesso tempo sensibile e sofferente. Il suo stile è inconfondibile, originale e singolare, di una semplicità disarmante, quasi come in un gioco naturale, tocca i profondi abissi dell’anima dell’uomo del nostro tempo.

La mostra si compone di oltre 20 opere, realizzate con diversi tipi di stoffe, tessuti e materiali come bottoni, corde, elastici, che testimoniano chi esercita pienamente la sua missione d’artista, intensa e dolorosa. L’esposizione è promossa dal Comune di Bari. Per l’occasione è stato presentato il 16° catalogo dei “Documenti del Museo” edito da Mario Adda Editore.

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