Tano D’Amico. La lotta delle donne


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Cinquanta scatti in bianco e nero e una installazione multimediale per raccontare la lotta delle donne dall’inizio degli anni Settanta fino ai primi anni Duemila di Tano D’Amico, sono esposti al CARMI, Museo Carrara e Michelangelo a Villa Fabbricotti di Carrara fino al 25 giugno, in una mostra organizzata dal Comune di Carrara e curata dall’Associazione Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani di Fosdinovo.

D’Amico è uno dei più apprezzati fotografi italiani e tra i suoi molti lavori quello sugli anni della contestazione è forse il più celebre, tanto da essere considerato da molti come una parte imprescindibile dell’immaginario politico e sociale degli anni Settanta. Protagonista al CARMI dal 4 marzo al 25 giugno sarà un filone estremamente significativo dell’attività di D’Amico che vede al centro della scena più generazioni di donne: sorelle e madri, figlie e nipoti con desideri e sorrisi, dolori e sconfitte. Si tratta di un genere di fotografia non tanto di denuncia, quanto di partecipazione, rispetto e amore nei confronti di chi prova a cambiare il mondo. Più che rivolgersi alle possibili sconfitte o alla vittorie, D’Amico è interessato a fissare il sogno del cambiamento con il suo irrinunciabile desiderio di giustizia. “Nelle foto di Tano D’Amico – sottolinea l’assessore alla Cultura Gea Dazzi – ogni donna può riconoscere la propria personale rivendicazione. C’è un sonoro che si percepisce ed è la voce forte di chi voce non ha. È per questo che ho scelto per la locandina una foto in cui si passa il testimone, si dà voce alle donne di domani. Un messaggio dunque di fiducia e di speranza”. “Con questa importante mostra di Tano D’Amico, Archivi della Resistenza ritorna, dopo gli anni del Covid, al lavoro di cura e promozione delle mostre fotografiche, con una particolare attenzione alla documentazione sociale, alle tematiche civili e alla lotta per i diritti – dice Simona Mussini di Archivi della Resistenza -. Ringraziamo il Comune di Carrara e l’assessora Gea Dazzi per aver creduto in questo progetto e nel messaggio culturale che intende veicolare. Ci sono poi due motivi per renderci particolarmente orgogliosi e orgogliose di esporre la mostra ‘La lotta delle donne’ al Carmi. La prima ragione è il legame con l’identità ribelle della città che ha radici nella Resistenza e ancora più indietro. La rivolta delle donne del 7 luglio è un episodio di straordinario significato nel panorama delle Resistenza europea e le femministe degli anni Settanta, da cui parte la mostra, sono le figlie di quelle madri, così come le donne del movimento No Global sono le nipoti. L’altra ragione di grande soddisfazione è il fatto che questa mostra inaugura una collaborazione tra due importanti musei del territorio il Carmi e il Museo Audiovisivo della Resistenza”.
Per l’occasione è stata stampata una nuova edizione del catalogo della mostra, da parte di Edizioni ETS di Pisa, a cura di Archivi della Resistenza, con la prefazione di Maurizio Maggiani, uno scritto di Alessio Giannanti e Simona Mussini e una intervista inedita a Tano D’Amico.

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