Giacomo Balla, 1902-1940. Esistere per dare


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La Banca d’Italia allestisce, presso la propria sede di Milano fino al 22 gennaio prossimo, la mostra “Giacomo Balla 1902-1940. Esistere per dare”, a cura di Elena Gigli, per presentare al pubblico le nove opere di Giacomo Balla appartenenti alla propria collezione e con l’obiettivo di rendere omaggio a questo grande artista nella ricorrenza dei 150 anni dalla sua nascita, avvenuta a Torino, il 18 luglio 1871.
Ogni opera è analizzata singolarmente: si parte dai primi anni del Novecento attraverso i due “Autoritratti” e poi la cosiddetta “Fontana che piange nell’amata Villa Borghese”.

Il momento postbellico è rappresentato dal capolavoro “Colpo di fucile domenicale”, nell’esemplare esposto nel 1918 a Roma e due anni dopo a Ginevra. Il ritratto del principe Boncompagni Ludovisi apre alla terza fase pittorica di Balla, ben rappresentata anche dal grande arazzo “Mare, vele, vento – Mare velivolato” inviato a Parigi nel 1925, con il quale vinse la Medaglia d’Oro all’Exposition des Arts Décoratifs et Industriels Modernes. Infine, l’arrivo nella nuova abitazione a via Oslavia nel marzo del 1929 trova la felice rappresentazione nella “Seggiola dell’uomo strano” e nelle “Dalie luminose”, dipinte in quel salotto dove tutt’oggi si può ammirare il tavolo avvolto nei veli con il vaso di dalie.
La mostra, accompagnata dal catalogo edito da Skira, è arricchita da documenti originali (fotografie dell’epoca, cataloghi, manifesti) provenienti dall’Archivio Gigli di Roma.

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