Forme Avvolte e Volumi


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Organizzata dalla Ellebi Galleria d’Arte in collaborazione con la Fondazione Attilio e Elena Giuliani, la mostra dedicata a Cesare Berlingeri è allestita a Villa Rendano di Cosenza fino al 30 ottobre prossimo e si sviluppa in un percorso con opere realizzate dal 2005 ad oggi.

La mostra, progettata in sinergia con l’Archivio Cesare Berlingeri, fortemente voluta da Claudia e Marilena Sirangelo, appare oggi come una ri-nascita dopo questo tempo di caos in cui l’arte, che è da sempre nutrimento dell’anima, ne esce rinnovata e pronta a nuovi stimoli.

La rassegna, che si snoda tra i due piani della villa, si apre al piano nobile con alcune delle installazioni più significative come “Avvolgere la notte”, opera del 2013 e “Barocco nero/rosso/blu/argento” sculture in bronzo dal forte valore simbolico che accompagnano le opere a parete tra le tele piegate e le pregiate carte.

Cesare Berlingeri, Barocco nero rosso blu e argento, 2016

Il secondo piano, (sede del Museo multimediale che racconta Cosenza e la sua storia) accoglie le installazioni dell’artista dove forme primordiali avvolte e piegate sono in dialogo e in contrasto con la tecnologia digitale della struttura. In un tour di 45 minuti attraverso le sale ombrose del percorso multimediale, il visitatore viene proiettato tra le vicende e i fatti di personaggi che nella storia hanno reso nota la città. L’ultima sala, la preferita del compositore Alfonso Rendano, illustre proprietario della “Villa” e frequentatore dei teatri di tutta Europa, è, forse, quella in cui si mescolano le energie più dirompenti. Sarà perché dal teatro, primo amore di Berlingeri, parte il suo viaggio all’interno dell’arte.

Per Cesare Berlingeri (Cittanova, RC 1948) la piega è l’essenza della sua poetica, un atto in cui l’artista presenta in superficie l’involucro dei suoi lavori, nascondendone il germoglio creativo tra le pieghe, entro le quali avviene uno scontro antico tra luci e ombre.
All’inizio degli Anni Settanta Berlingeri lavora nel mondo del teatro come scenografo e nel corso di una tournée fa tappa al teatro Alfonso Rendano di Cosenza. Durante l’allestimento di una rappresentazione teatrale, nota come i macchinisti piegano i tappeti di velluto da lui realizzati per la scenografia, una scena apparentemente banale, ma che per Berlingeri assume il senso di una folgorazione. Da quel momento decide di fare l’artista, lasciando che l’atto del piegare, dell’avvolgere e dell’accartocciare diventino ossessioni del suo vocabolario stilistico.
A distanza di cinquant’anni da quella rivelazione, Berlingeri torna a Cosenza esponendo nel luogo in cui Rendano ha vissuto. Dal teatro, dove tutto è iniziato, alla villa, dove l’artista arriva all’apice della maturità. Nelle aree espositive le opere dialogano con lo spazio rinascimentale, sviluppando una armonica relazione che si snoda su due piani.

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