Dans le noir. Charles Doudelet e il simbolismo a Livorno


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Alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini di Collesalvetti (LI), fino al 20 gennaio 2022, è allestita la mostra “Dans le noir. Charles Doudelet e il simbolismo a Livorno”, promossa da Comune di Collesalvetti, Fondazione Livorno, Fondazione Livorno – Arte e Cultura, con il Patrocinio dell’Ambasciata del Belgio a Roma, in collaborazione con la Società Teosofica Italiana, in occasione del 160° di Charles Doudelet (Lille, 1861 – Gand, 1938)

La mostra è ideata e curata da Francesca Cagianelli in collaborazione con Maurice Culot, Dario Matteoni, Andrea Muzzi, William Pesson, Silvia Vallini.
Con 20 capolavori inediti, viene riproposto oggi, a distanza di due anni dalla prima mostra colligiana a lui dedicata, a confronto con una eletta compagine di giovani Livornesi destinati a entrare d’ora in avanti nell’ambitissima lista del Simbolismo labronico.
Se la mostra colligiana inaugura un nuovo capitolo della storia dell’arte di questo territorio, vi è anche l’obiettivo di un rilancio dell’identità simbolista di alcuni artisti finora ascritti nell’alveo di un orientamento genericamente postmacchiaiolo, quali in particolare Gino Romiti, di cui si festeggia quest’anno il 140° dalla nascita, e candidato, proprio in quest’occasione, ad assurgere a decano del Simbolismo livornese.
Si celebra quindi con l’attuale mostra, così come nell’ambito dell’ampio e documentato catalogo (Pacini editore), un’opportunità significativa per il decorso della storia dell’arte del Novecento in Toscana, rispetto alla possibilità di tracciare nuovi percorsi di un più aggiornato e complesso panorama artistico.
Basti pensare a due campioni tra i più popolari della compagine cittadina, quali Renato Natali e Gastone Razzaguta, partecipi dapprima delle temperie rivoluzionaria del Caffè Bardi e quindi del più confortevole e tradizionale alveo del Gruppo Labronico, presentati nella mostra colligiana come i massimi interpreti delle tendenze rosacrociane a Livorno.
Scorrono d’altra parte nella sezione intitolata al Simbolismo livornese, oltre agli illustri nominativi di Romiti, Natali e Razzaguta, Gabriele Gabrielli e Mario Pieri-Nerli, i due outsider del Caffè Bardi precocemente scomparsi, ma anche quel Raoul Dal Molin Ferenzona.

È presente, poi, Irma Pavone Grotta che traduceva, in aggiornate e convincenti prove xilografiche, pulsioni misteriosofiche e fermenti esoterici metabolizzati in ambito cittadino.
Inoltre è documentato l’inedito percorso dedicato al Simbolismo livornese di Benvenuto Benvenuti, amico di Charles Doudelet.
Parallelamente al percorso espositivo è stata predisposta una sezione documentaria ricca di novità e di suggestioni, oltre che di preziose rarità bibliografiche.
Collateralmente alla mostra la Pinacoteca Comunale Carlo Servolini lancia un Calendario Autunnale dal titolo “Oltre il velo di Iside”, promosso dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli, dedicato alle problematiche della circuitazione dell’esoterismo tra la Toscana e l’Europa.

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