Fino al 12 settembre prossimo, l’Acquario civico di Milano, edificio Liberty situato all’entrata di Parco Sempione, tra il Castello Sforzesco e l’Arena, ospita il progetto espositivo di Vanni Cuoghi (Genova, 1966) dal titolo Submariner.
Curata da Nicoletta Castellaneta e Ivan Quaroni, il progetto complessivo è promosso dal Comune di Milano – Cultura e dall’Acquario Civico e organizzato da Opera d’Arte, con il sostegno di Colombo Experience.
La mostra fa parte de “La Bella Estate”, il palinsesto culturale estivo promosso dal Comune di Milano e presenta 16 opere recenti, molte delle quali inedite, i cui soggetti traggono ispirazione dai fondali marini e dalle creature che li abitano, in un costante rimando con il luogo che le ospita, valorizzando la storia e il patrimonio della Stazione idrobiologica milanese.
Seguendo la sua cifra stilistica più caratteristica, fatta di citazioni surreali, ironiche, oniriche, arricchite da elementi misteriosi, Cuoghi usa gli elementi del mondo subacqueo come pretesto per rappresentare un paesaggio oscuro, o meglio il lato oscuro del paesaggio. Utilizzando illustrazioni di luoghi fantastici Cuoghi porta il visitatore a intraprendere un viaggio all’interno di un panorama metafisico che ha assunto i lineamenti di un ambiente reale. Ecco il caso delle chine su carta che riproducono nella loro perfezione anatomica creature marine, siano esse polpi giganti, capodogli, balene, rane pescatrici, nuotare sopra fondali oceanici costituiti da cime alpine iconiche come Le Grand Combin, il Monte Bianco, il Dente del Gigante.
Il percorso espositivo prosegue con una serie di oli su tela, in cui è preponderante la citazione dell’aspetto architettonico o il grande dipinto (2 metri x 3) dove molto forti sono i richiami simbolici.
La seconda parte della mostra propone un enorme diorama tridimensionale, in dimensione reale 1:1, che ricrea con elementi di arredamento dipinti, siano essi la scrivania, la poltrona, le suppellettili, l’ideale studio del capitano Nemo, il mitico comandante del sottomarino Nautilus, nato dalla fantasia di Jules Verne, che fece la sua prima comparsa nel romanzo Ventimila leghe sotto i mari.
I visitatori diventano parte attiva dell’opera, camminando all’interno di questa stanza, come dentro una quinta teatrale, il cui oblò si apre direttamente su una delle vasche dell’Acquario per rafforzare la convinzione di trovarsi tra le acque dell’oceano.
Nel realizzare questa installazione, Vanni Cuoghi, la cui biografia racconta di esperienze da scenografo, sottolinea quanto “L’invenzione sia nella messa in scena, non nella rappresentazione pittorica. Mi piace ricreare un paesaggio effimero che dura il ‘click’ di uno scatto fotografico e prolungare con la pittura il ricordo di ciò che è stato”.