Visioni concrete


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“Visioni concrete” è il titolo della mostra antologica su Ermanno Leinardi aperta fino al 30 settembre al Museo Diocesano Arborense di Oristano. Curata da M. Dolores Picciau, Silvia Oppo e Antonello Carboni, la mostra raccoglie opere provenienti interamente dalla ricchissima collezione degli eredi Leinardi, e propone anche un documentario sulla figura del pittore.

L’antologica presenta tutta la produzione pittorica di Ermanno Leinardi (Pontedera 1933 – Calasetta 2006), dagli esordi figurativi sino all’astratto geometrico, attraverso acquerelli, disegni, tappeti e oli su tela realizzati dall’artista dal 1954 al 2004.

Ermanno Leinardi, Dalla parte del vento

Nelle prime opere figurativo-espressioniste, Leinardi si ispira al paesaggio sardo con le case, le sue marine e i boschi dai colori accesi, ma già qui inizia a studiare la linea, il colore e il segno grafico. Dopo gli esordi espressionistici nella seconda metà degli Anni Cinquanta, la sua pittura volge verso l’astrazione dal 1960, anno in cui rimane folgorato dalle opere di Jean Fautrier esposte alla Biennale di Venezia, che lo portano verso l’astrattismo geometrico. Nel 1961 realizza la sua prima personale a Cagliari con la presentazione del pittore Mauro Manca. Prosegue la sua ricerca sul segno e la geometria ed evolve il motivo del tondo nella scoperta della forma ellittica e della lettera “O” che caratterizza la sua produzione artistica, grazie al suggerimento datogli dalla caduta accidentale di una macchia di colore sul pavimento. Dipinge le Transazioni, opere seriali in bianco e nero, dove le O scorre liberamente sul piano pittorico in uno spazio mentale colore-non colore di difficile decodifica e interpretazione. Negli Anni Settanta, attraverso la tecnica dell’acquerello, scelto per le trasparenze e variazioni cromatiche, e le tecniche grafiche quali l’acquaforte, l’acquatinta, la litografia e la serigrafia, torna al colore e allo studio dei toni, dando vita a composizioni cromatiche animate da semplici elementi: il cerchio, l’ellisse e la linea.

Un percorso che rende conto non solo dello straordinario percorso stilistico di Leinardi, uno dei principali esponenti della pittura concreta europea, ma che consente di avere una visione parziale davvero imponente che l’artista, attraverso la fondazione e partecipazione negli anni ‘60 al gruppo Transazionale formato da Tonino Casula, Italo Utzeri e Ugo Ugo, ha offerto e contribuito a realizzare in seno al movimento delle neoavanguardie in Sardegna.

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