Franco Guerzoni. L’immagine sottratta


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Il Museo del Novecento di Milano riapre la stagione espositiva con la mostra “Franco Guerzoni. L’immagine sottratta”, a cura di Martina Corgnati, un approfondimento dell’opera dell’artista modenese aperta fino al 14 febbraio 2021.


La mostra intende proporre “la frammentarietà di alcune stagioni di ricerca che qui cercano di incontrarsi in una distanza temporale significativa”, dice Guerzoni.

Franco Guerzoni, Antropologie, 1976-1978, pigmenti e stucco su coccio e stampa cromogenica, cm 20×20.jpg

Al quarto piano del Museo del Novecento sono esposte soprattutto opere realizzate dall’artista nell’ultimo decennio: un itinerario intorno alla parete, un topos per Guerzoni. Pareti vecchie e scrostate, ricche di intonaci e rigonfiamenti, precarie per crepe, graffi, affioramenti, muffe e salnitri, sono protagoniste prima, agli esordi, di scatti fotografici utilizzati come supporto del suo lavoro; poi saranno evocate sulla tela: pareti-palinsesto dai molteplici, evocativi affioramenti sulle quali si è articolata tutta la sofisticata archeologia personale dell’artista modenese.

Le immagini, rovine vere o più frequentemente simulate e suggestivamente ricostruite attraverso la pittura, saranno poste in dialogo con lavori dei primissimi anni Settanta nati dalla collaborazione con gli amici fotografi Luigi Ghirri e Franco Vaccari. 
La mostra continua con l’ultima ricerca di Franco Guerzoni intitolata “Intravedere”: piccole stanze di materiale gessoso che galleggiano come libri aperti, ma la cui immagine è nascosta, appunto “sottratta” allo sguardo dell’osservatore. Accompagnano questi lavori i libri-opera che dagli anni Settanta punteggiano l’itinerario di Guerzoni: dal “Libro dei sogni” del 1970 al “Museo ideale” del 2014. Libri non solo da guardare ma da “agire”, preziosi nella loro rarità, che contengono le riflessioni dei tanti poeti, critici e letterati, amici che da sempre seguono il percorso dell’artista.

Nel percorso espositivo, una bacheca è riservata a un labirinto di sequenze fotografiche, spesso inedite, che raccontano progetti e aspirazioni risalenti alle sue origini inquiete che l’artista chiama “Irrisolti” perché tracciano il suo ingresso nella ricerca artistica.

Infine un video, realizzato appositamente per l’occasione da Eva Marisaldi ed Enrico Serotti, racconta per tappe esemplari e con ironia l’opera di Guerzoni nel suo complesso, compresa quella parte che non può essere rappresentata in mostra.

La mostra è corredata da un volume, edito da Skira, con le immagini delle opere esposte, testi della curatrice Martina Corgnati e di Adele Ghirri e materiali utili ad approfondire il lavoro dell’artista con una ricostruzione del decennale e importante rapporto da lui intrattenuto con Milano.

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