Flavio Favelli. Profondo Oro


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La mostra di Flavio Favelli, realizzata a cura di Pietro Gaglianò, è allestita, fino al 28 marzo 2021,  

nella sede storica della Gori Tessuti e Casa di Calenzano (Firenze).

Il nuovo progetto di Favelli si sviluppa attraverso un dialogo intrecciato con gli spazi dell’azienda e con le sue attuali ricerche.
 Tutte le opere presentate sono inedite, concepite e realizzate per l’architettura che le accoglie: a partire dal grande dipinto su muro, che rimarrà come opera permanente su una delle facciate esterne, fino alle installazioni e alle sculture visibili negli spazi espositivi recentemente aperti al pubblico.

lavio Favelli, Made In Italy, 2020, acrilico su muro, cm 950 x1200 (dettaglio)

Il titolo della mostra, “Profondo Oro”, intende secondo l’artista un universo sociale tutto nazionale, in gran parte consegnato alla storia, ma che non smette di influenzare l’immagine che l’Italia costruisce di se stessa. Si tratta quell’aspirazione al lusso e al benessere materiale che ha caratterizzato il sogno italiano dal boom economico degli anni Cinquanta fino ai tempi più recenti. La casa, con i suoi arredi, gli accessori, le finiture, è il luogo di rappresentazione dello status sociale.

Ecco perché l’oro del titolo si riferisce ai rivestimenti e alle patine che travestono materiali meno nobili: dalla verniciature dei legni e delle leghe alle lucide confezioni. Questo è il mondo al quale in larga parte guarda Favelli, e dal quale provengono gli elementi ricorrenti della sua estetica: uno scenario che può essere sintetizzato come un ritratto di famiglia borghese in un interno le cui parti tornano a edificare uno scenario ambivalente.

Tutto ruota attorno ad un immaginario che in qualche modo Favelli considera “quasi eterno”, comunque non classificabile come “cose del passato” e “memoria”, ma segni, forme, scritte e oggetti capaci di trattenere dei tratti essenziali, dei simulacri, veri e propri modelli.

“Profondo Oro” si pone quindi in linea con la ricerca estetica che caratterizza il lavoro dell’artista, con la sua attenzione per la storia degli oggetti e dei materiali che indaga, decostruisce e combina in nuove forme.
 Così il colore oro domina il murale all’aperto e da lì si ramifica ed emerge sul corpo delle installazioni all’interno. Le due grandi sculture sono composte con ante e pannelli per specchiere di armadi e altri mobili dismessi, provenienti da questa cultura dell’arredamento. La superficie dell’opera si rivela pittorica, già tessuta in una organizzazione di segni. Il legno porta la traccia del tempo e dell’uso, del deperimento naturale dei materiali, delle ossidazioni, delle reazioni a contatto con la quotidianità domestica. Gli spazi che guidano alla grande sala espositiva ospitano altri lavori, tra questi una installazione luminosa costruita con l’assemblaggio di alcune insegne al neon.

“Arte in Fabbrica” con il progetto di Flavio Favelli segna il secondo episodio del progetto ideato da Fabio e Paolo Gori per conciliare i ritmi dell’azienda con l’esperienza diretta dell’arte. In questa occasione, per ampliare il tempo e le possibilità di fruizione della mostra, Arte in Fabbrica si aprirà a un programma di percorsi didattici e di appuntamenti collaterali per la visione delle opere in diversi formati di fruizione.

La mostra è accompagnata da un volume edito dalla casa editrice Gli Ori.

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