La rivoluzione siamo noi


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Promossa dalla XNL Piacenza Contemporanea col patrocinio del MiBACT, Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e della Regione Emilia-Romagna, è aperta fino al 24 maggio la mostra “La rivoluzione siamo noi”, curata da Alberto Fiz, che inaugura il nuovo spazio espositivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano nell’edificio Ex-Enel, con oltre 150 opere, tra dipinti, sculture, fotografie, video e installazioni di autori quali Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Marina Abramović, Tomás Saraceno, Andy Warhol, Bill Viola, Dan Flavin, William Kentridge provenienti da 18 collezioni d’arte, tra le più importanti in Italia.

Tony Cragg, Drawn on object going away, 1983, lastra di granito, legno, valigia cartone, tubo plastica, dimensioni variabili, Collezione Emilio e Luisa Marinoni (Lurago Marinone)

Il percorso si completa nell’adiacente Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi dove lavori di autori contemporanei dialogano con i capolavori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento raccolti, all’inizio del secolo scorso, dall’imprenditore e collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi.

La rassegna ha lo scopo di proporre l’esperienza del collezionismo privato in base a una ricerca che coinvolge protagonisti ormai classici come Giorgio Morandi, Alberto Burri, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Robert Morris, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Mario Merz, Keith Haring, Gerhard Richter, Daniel Buren, William Kentridge, Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Penone, per giungere alle realtà contemporanee di maggior interesse con artisti quali Ghada Amer, Sislej Xhafa, Roberto Cuoghi, Urs Fischer, Zang Huan, Tobias Rehberger, Thomas Hirschhorn, Teresa Margolles, Zanele Muholi, in base ad un progetto che è stato realizzato in sinergia con i collezionisti.

La mostra documenta il fenomeno del collezionismo nella sua globalità attraverso le vicende di oltre cinquant’anni. Ne emerge un grande affresco collettivo, una ‘collezione delle collezioni’ legata alla passione e al gusto del nostro tempo, che consente al visitatore di entrare in uno straordinario museo privato, ricco di sorprese, ordinato dal curatore che ha instaurato un rapporto di complicità con i collezionisti, liberi da qualsiasi tentazione autoreferenziale.

La rassegna è accompagnata dalle video-interviste ai collezionisti raccolte in un unico documento realizzato da Roberto Dassoni insieme a Eugenio Gazzola. La vocazione multidisciplinare del nuovo spazio espositivo è confermata dalle numerose iniziative collaterali, coordinate da Giorgio Milani, come la rassegna filmica, curata da Marco Senaldi e una serie di talk con collezionisti, artisti, critici e storici dell’arte, curata da Alberto Fiz. Non mancano, poi, concerti e spettacoli teatrali, oltre alle visite guidate e a un programma di didattica rivolto alle scuole. 

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