Danica Ondrej. Rivelazioni sottese


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L’Istituto di cultura Slovacco in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma, promuove e ospita, fino al 21 febbraio, la mostra personale “Rivelazioni sottese” della pittrice Danica Ondrej a cura di Francesca Barbi Marinetti e Karima Ruzzi.
Con questa mostra si intraprende un lungo percorso all’interno dell’intimità dell’artista che si rivela pian piano attraverso un filo sottile che collega l’uno all’altro i numerosi lavori pensati e preparati per questa personale. Si tratta di un tracciato artistico caratterizzato da una forte capacità nel coniugare connessioni empatiche a sperimentazioni tecniche e ricerca di nuovi linguaggi contemporanei.

Danica Ondrej, Rivelazioni sottese, Istituto di Cultura Slovacco, Roma


Il lavoro dell’artista si compone di una coesistenza di caratteristiche: il talento, il forte spirito di osservazione, l’apprendimento di numerose tecniche espressive che vanno al di là di quelle pittoriche, la curiosità, ma soprattutto l’affannosa ricerca di risposte che lo portano a porsi come un’analista della società in grado di rappresentare le emozioni della mente collettiva e individuale. La forte sensazione di caos, la perdita di armonia, le continue distrazioni hanno portato la società ad un senso di smarrimento rispetto alla dritta via. Al contempo però di strade ne ha aperte di nuove soprattutto per quanto riguarda la parità di genere. La donna contemporanea si trova oggi ad avere maggiori libertà rispetto alle proprie madri.
Danica Ondrej è un’artista affascinata dalla femminilità. Cattura l’immagine femminile e la ritrae nella sua intrigante intimità in pose spontanee. La donna per lei diventa oggetto di studio e ne analizza ogni aspetto, partendo dalle problematiche insite.
Nel suo lavoro artistico, Dana Danica Ondrej cerca con tanta energia e determinazione di tradurre ogni suo più piccolo pensiero in sensazioni ed emozioni da regalare al suo pubblico. È alla continua ricerca di una sintesi perfetta tra il mondo, l’individuo e l’artista.
Mentre la sua esperienza e la sua maturità la portano oggi a comprendere al meglio come affrontare gli ostacoli che ogni artista si trova ad affrontare: i continui dubbi sulla validità del proprio lavoro, la scelta sul tipo di tecnica da utilizzare, il giudizio del pubblico.
Il grigio è il colore che meglio la rappresenta e ricostruisce i suoi ricordi tingendoli con questo solo colore.
Il linguaggio pittorico e allegorico richiama i muri screpolati e logorati dal tempo, il colore viene come affrescato ricreando lo sbiadirsi del tempo, le screpolature scendono come tagli che accennano figure femminili, come se fossero fantasmi nascoste dietro i muri.
Gli stracci ricoperti di colore sono le esperienze che ognuno di noi conserva al suo interno, momenti belli e brutti che rimangono indelebili come macchie sui vestiti e sulle tele.

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