Nella Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione di Bergamo alta, fino al 6 gennaio è aperta la mostra “Corpo plurale, corpo insensato” come proseguimento degli appuntamenti di ArtDate, la rassegna artistica organizzata da The Blank Contemporary Art.
La
mostra, realizzata a cura di Stefano Raimondi,
propone le opere di una selezione di artisti contemporanei noti
internazionalmente, accanto agli affreschi presenti nella sala, che sono: Vanessa
Beecroft, Mariella Bettineschi, Joseph Beuys, Maurizio Cattelan, Elmgreen
& Dragset, Hans-Peter Feldmann, Regina José Galindo, Oscar
Giaconia, Gilbert & George, Mimmo Jodice, Anish Kapoor, William
Kentridge, Barbara Kruger, Eva Marisaldi, Jonathan Monk, Hermann Nitsch,
Paul Mccarthy, Takashi Murakami, Andres Serrano, Cindy Sherman, Thomas
SchüTte, Bill Viola, Sislej Xhafa.
L’intenzione è quella di offrire
una riflessione sul corpo, su come la sua percezione sia cambiata e su
quanto la nozione classica e la presenza stessa del corpo siano state messe
in discussione.
Parafrasando il titolo di un lavoro di Barbara Kruger, il corpo oggi è “un
campo di battaglia”, privo di senso e di sensi, vessato, reso oggetto,
devitalizzato, dislocato, osteggiato, inutilizzato, sottratto, mascherato,
riconfigurato e riprodotto.
Mentre il curatore Stefano Raimondi precisa che: “La percezione del corpo è in
costante evoluzione e allo stesso tempo mette in discussione la società
nelle sue infinite sfumature e diramazioni. Tecnologia, politica,
ecologia, religione, archeologia, cultura sono alcune delle forze che
concorrono a una ridefinizione perpetua del corpo. Oggi appare difficile
parlare del corpo al singolare, ogni corpo è plurale, si moltiplica in
corpi diversi, ognuno con le sue funzioni e i suoi obiettivi”.
Attraverso l’allestimento ideato da Maria Marzia Minelli, le opere dialogano
con gli affascinanti e ancora poco conosciuti affreschi medievali e
rinascimentali presenti nello spazio espositivo, che hanno proprio nel
corpo l’elemento principale della figurazione, abbracciando così un arco
temporale di oltre sette secoli.
La mostra, organizzata da The Blank Contemporary Art, è frutto di una più ampia
intesa culturale con il Comune di Bergamo volta alla valorizzazione e
promozione di Bergamo come città d’arte e cultura.