Disobbedienze


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Trenta artisti tra italiani e stranieri sono presenti nella mostra “Disobbedienze” ospitata al Museo Nori De’ Nobili di Trecastelli (AN) fino al 23 febbraio 2020, realizzata a cura di Maria Jannelli e Simona Zava e organizzata dallo stesso Museo e dal Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee di Trecastelli, in collaborazione con il Musinf di Senigallia, La Casa delle Arti- Museo Alda Merini di Milano, l’Associazione Carlo Emanuele Bugatti amici del Musinf e con il Patrocinio della Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche.

I trenta protagonisti della mostra sono alcuni appartenenti al territorio marchigiano e altri provenienti da tutta Italia e dall’estero che, con le loro opere, tra pittura, scultura, disegno e installazioni, interpretano liberamente la propria idea di “disobbedienza” e sono: Astrid Albers, Gesine Arps, Vincenzo Balena, Beatrice Bolletta, Anna Boschi, Maria Cristina Cavagnoli, Leonardo Cemak, Maurizio Cesarini, Marco Cornini, Antonio Delle Rose, Gioxe De Micheli, Chiara Diamantini, Silvia Fiorentino, Renato Galbusera, Elena Giustozzi, Alexa Invrea, Rouhi Jahromi, Maria Jannelli, Giancarlo Lepore, Matè, Alessia Nardi, Shura Oyarce Yuzzelli, Laura Panno, Bruno Pellegrini, Ieva Petersone, Stefano Pizzi, Pico Romagnoli, Mirella Saluzzo, Maria Luisa Simone, Francesca Vitali Boldini.

Questo è il nuovo grande progetto del Museo e del Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee trae ispirazione dal recente libro di Elisabetta Rasy “Le Disobbedienti, storie di sei donne che hanno cambiato l’arte”, in cui l’autrice delinea sei “ritratti di artiste” appartenenti a epoche e contesti sociali differenti, ma accomunate dalla volontà di non uniformarsi alle regole e agli stereotipi del loro tempo. Sei figure femminili che offrono l’esempio della tensione a superare le differenze di genere che, ancora oggi, permangono. L’esposizione che il Museo della Città di Trecastelli propone va a delineare “diverse forme di disobbedienza”, generate dal rapporto con la società, il sistema dell’arte, i rapporti familiari e ogni altro aspetto che costituisca oggetto di conformismo. 

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