Al Museo della Città di Livorno, fino al 16 febbraio 2020, è allestita a cura di Marc Restellini una mostra dedicata ad Amedeo Modigliani in occasione del centenario della scomparsa del Maestro all’età di 36 anni, avvenuta a Parigi il 24 gennaio 1920.
Le opere che compongono la
mostra, 14 dipinti e 12 disegni, appartengono alle collezioni Jonas Netter e Paul
Alexandre, è organizzata dal Comune
di Livorno in collaborazione con l’Istituto
Restellini di Parigi con la partecipazione della Fondazione
Livorno e con il coordinamento di Sergio
Risaliti.
Paul
Alexandre, era al centro di un legame tra Livorno e Parigi, ha
sostenuto l’artista al suo arrivo a Parigi e lo ha aiutato nel progetto
scultoreo delle Cariatidi oltre che durante i suoi ritorni a
Livorno nel 1909 e 1913. Jonas Netter ha riunito,
come un esperto e geniale collezionista, i più bei capolavori del giovane
livornese. Tra le opere in mostra c’è il ritratto “Fillette en
Bleu” del 1918, opera di grandi dimensioni che raffigura una
bambina di circa 8-10 anni il cui vestitino e il muro retrostante sono dipinti
di un delicato colore azzurro, in un ambiente ricolmo di dolcezza e innocenza;
il ritratto di “Chaïm
Soutine” del 1916, suo caro amico durante gli anni parigini
più difficili, seduto con le mani appoggiate sulle ginocchia, dove si
percepisce la grande sintonia tra i due e la stima che Soutine provava
per Modigliani; il ritratto “Elvire au col blanc” (Elvire à la
collerette) dipinto tra il ’18 e il ’19 raffigurante la
giovane Elvira, ritratta da Modigliani ben quattro volte, due da vestita e due
nuda, conosciuta ed ammirata a Parigi per la sua folgorante bellezza e per il
suo caldo temperamento italiano; il ritratto “Jeune
fille rousse” (Jeanne
Hébuterne) del 1919, che ritrae la bella Jeanne Hébuterne di
tre quarti mentre si rivolge allo spettatore in un atteggiamento pieno di
naturalezza ed eleganza e capace di catture l’attenzione con suoi profondi
occhi azzurri. Dei disegni si possono ammirare alcune Cariatiti
tra i quali la “Cariatide (bleue)” del 1913. Il
disegno appartiene al secondo ciclo che, a differenza del primo – costituito da
studi per sculture ispirate all’arte primitiva; non si tratta di uno schizzo
preparatorio, ma di un’opera a se stante dove la figura femminile è più rotonda
e voluttuosa con contorni più sfumati e colorati.
Insieme alle opere di Modigliani sono esposti,
inoltre, un centinaio di altri capolavori, anch’essi
collezionati da Jonas Netter a partire dal 1915, opere
rappresentative della grande École de Paris. Tra queste ci sono i dipinti
di Chaïm Soutine come “L’Escalier
rouge à Cagnes”, “La Folle”, “L’Homme au chapeau” e “Autoportrait au rideau”, eseguite
dal 1917 al 1920. Sono presenti opere di Maurice Utrillo come “Place
de l’église à Montmagny”, “Rue Marcadet à Paris”, “Paysage de Corse”;
opere di Suzanne Valadon come le “Trois
nus à la campagne”, con donne nude in aperta campagna, tema
molto caro a Renoir e a Cézanne oltre che ad Andrè
Derain che con “Le Grand Bagneuses” ha
realizzato un’opera considerata uno dei capisaldi dell’arte moderna e dipinti
come “St.tropez”
e “Portrait d’homme” (Jonas Netter) di Moïse
Kisling, artista polacco che ci ha lasciato uno dei ritratti
più emblematici del collezionista Jonas Netter.
La mostra è accompagnata da un catalogo, curato da Marc
Restellini, pubblicato da Sillabe.