Jobs. Forme e spazi del lavoro nel tempo della Quarta rivoluzione industriale


Stampa

All’Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia), fino al 22 dicembre è allestita la mostra collettiva “Jobs.
 Forme e spazi del lavoro nel tempo della Quarta rivoluzione industriale”, progetto, a cura di Linea di confine, che si fa in tre: oltre alla mostra anche un laboratorio, aperto alla discussione e al confronto sul tema del lavoro nell’epoca della quarta rivoluzione industriale, un concorso fotografico under 35  e una giornata di studio, per raccontare come è cambiato il mondo del lavoro.

Paola De Pietri, Seccoumidofuoco, 2016_67

La mostra è composta da opere recenti sul tema della “Quarta rivoluzione industriale” di autori e collettivi come Michele Borzoni di TerraProject, con la serie Workforce  dove la “forza lavoro” è analizzata in vari contesti lavorativi; dall’Icommerce, ai call center, all’impegno di mano d’opera a basso prezzo nei lavori agricoli stagionali (2017); Allegra Martin con la serie I luoghi e i lavori 4.0 (2017); un progetto a cura della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, realizzata in collaborazione con la Fondazione Mast di Bologna; Andrea Paco Mariani, del collettivo SMK VideoFactory, con il video The Harvest, (2017) realizzato nelle campagne dell’Agro Pontino, dove viene impiegata in lavori agricoli mano d’opera indiana a basso costo; William Guerrieri con la serie Bodies of Work (2018), un’indagine sul lavoro e il corpo, in rapporto alla tecnologia; Saipem di Marghera e nelle aree circostanti Fincantieri, realizzata per il Comune di Venezia; Andrea Simi con la serie Poimec, realizzata su una piccola azienda situata nel Tecnopolo di Moncalieri, in Piemonte, che opera prevalentemente sui mercati internazionali (2019).

Oltre a queste opere sono esposte fotografie provenienti dalla collezione di Linea di Confine, come la serie Ferrari’s Factory di Olivo Barberi realizzata nel 2003 e la serie Seccoumidofuoco di Paola De Pietri, realizzata nel 2013 nel distretto della ceramica di Fiorano Modenese, alcune fotografie degli anni Novanta in dialogo fra loro, sia per i contenuti che per gli aspetti formali, di Stephen Shore (dalla serie Luzzara, 1993) e Guido Guidi (dalla serie Lestans, 1998, da collezione privata), che ritraggono operai al lavoro su macchine utensili.

Infine, nel contesto della mostra sono esposti gli esiti del concorso fotografico Under 35, che prevede l’esposizione delle ricerche di 10 giovani autori sui temi della manifestazione.

Share Button