Corrado Cagli. Folgorazioni e mutazioni


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Negli spazi del Museo di Palazzo Cipolla a Roma, fino al 6 gennaio 2020 è esposta la mostra retrospettiva antologica dedicata alla vasta opera di Corrado Cagli, uno dei maggiori interpreti del dibattito artistico italiano e internazionale del XX secolo.
L’esposizione è curata da Bruno Corà, storico e critico, Presidente della Fondazione Burri, in collaborazione con l’Archivio Cagli, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, ed organizzata da Poema S.p.A. con il supporto di Comediarting.

Corrado Cagli, Lo scacciapensieri, 1950 olio e smalto su carta intelata, cm70x105, Collezione privata, Londra


La mostra presenta un ampio repertorio di dipinti scelti oltre a un cospicuo corpus di disegni, sculture, bozzetti e costumi teatrali, arazzi e grafiche, per un totale di circa 200 opere provenienti da importanti istituzioni e collezioni private. La mostra ricostruisce nella sua interezza la vasta attività creativa di Cagli e riporta le opere dell’artista a Roma dopo la personale del ’99 tenutasi nelle sale della galleria Archivio Arco Farnese a cura di Fabio Benzi.
Il percorso espositivo permette al pubblico la visione dei maggiori cicli pittorici realizzati dall’artista: dai primi lavori giovanili in maiolica a quelli realizzati a olio o con altre tecniche del periodo della Scuola Romana (1928 – 1938), dalle prove neometafisiche (1946 – 1947) elaborate a New York agli studi sulla Quarta dimensione (1949), per poi passare ai Motivi cellulari (1949), alle Impronte dirette e indirette (1950), alle eteree Metamorfosi (1957 – 1968), alle Variazioni orfiche (1957), alla suggestiva ed enigmatica serie delle Carte (1958 – 1963) e infine concludere con le Mutazioni modulari sviluppate fino alla metà degli anni Settanta.
L’esposizione mette in evidenza alcuni dei momenti iconici della pittura di Cagli, riunendo per l’occasione anche alcuni dei pannelli costituenti il ciclo esposto e in parte censurato all’Esposizione Universale di Parigi del 1937. Sono altresì presenti alcune opere esposte nella mostra di rientro in Italia, dopo l’esilio americano, allo Studio d’Arte Palma nel 1947, che suscitò un’azione di contrasto degli artisti del gruppo Forma.

Inoltre, è esposto il monumentale cartone della pittura murale eseguita per la XXI Biennale di Venezia del 1938, Orfeo incanta le belve, mentre una sezione è incentrata sull’attività di scenografo e costumista teatrale.

Il catalogo, edito da Silvana editoriale e introdotto da un saggio critico del curatore Bruno Corà, con prefazione del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, presenta, tra gli altri contributi, i saggi di Aldo Iori, Federica Pirani, Angelo Calabrese, Rita Olivieri, Marco Tonelli, Antonella Renzitti, Claudio Spadoni e Adachiara Zevi, oltre a un considerevole apparato storico critico e una selezione degli scritti dell’artista a cura di Giuseppe Briguglio dell’Archivio Cagli di Roma.

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