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Sono in mostra fino al 25 gennaio prossimo, ai Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, gli acquerelli di Andrey Esionov (Tashkent, Uzbekistan, 1963).
La mostra è organizzata dai musei in collaborazione con l’Accademia Russa di Belle Arti ed è curata da Marco Di Capua. Sono qui esposte quasi 100 opere del pittore, in particolare acquerelli e disegni che tracciano un percorso lungo le ricerche artistiche del maestro russo.

Portate a termine tutte le tappe della formazione artistica classica, Esionov per 20 anni si è preso una pausa dalla carriera artistica e si è dedicato all’imprenditoria ed è tornato all’arte soltanto nel 2010. L’intervallo di sospensione dalla pratica artistica per Andrey Esionov si è dimostrato un periodo di intensivo accumulo di esperienze visive e strutture compositive, che successivamente hanno trovato riflesso nelle sue opere.

Andrey Esionov, L’irrealtà di qualcun altro, 2017 Сarta, acquerello, cm76×56

In un breve arco di tempo l’artista ha dato prova di sé in diversi generi pittorici, primo fra tutti il ritratto. Infatti, egli è conosciuto soprattutto per la serie dei ritratti ad olio su tela di intellettuali russi: lo scrittore Vladimir Voinovich, i registi cinematografici Petr Todorovsky ed Eldar Ryazanov, il campione mondiale di scacchi Anatoly Karpov, il presidente dell’URSS Michail Gorbaciov e altri ancora. Tuttavia, la tecnica prediletta da Esionov è l’acquerello e con questa tecnica ricrea l’immagine di un istante di vita, sospeso tra la raffigurazione realistica e una dimensione “altra”, simbolica e favolosa. Nelle sue opere ciò che da principio appare come un riflesso fugace del quotidiano si tramuta in qualcosa di straordinario.

Esionov trae ispirazione dai propri viaggi in Europa, dai cambiamenti epocali e dagli avvicendamenti politici dell’ex Unione Sovietica, da lui vissuti in prima persona: passanti, pittori di strada, bambini e animali sono i protagonisti che popolano il suo mondo. Per l’artista l’umanità è in costante movimento. Dal turismo di massa dei ricchi agli ingenti flussi migratori della parte indigente della popolazione mondiale. La mostra testimonia così i mutamenti e le contraddizioni dell’umanità nell’intricato rapporto con il proprio “io”, con la propria coscienza, concentrata unicamente sul consumo o sul sogno di consumo.

La mostra romana è la seconda tappa di un ciclo di mostre personali, volte alla divulgazione in Italia dell’arte, delle ricerche pittoriche e della poesia di Andrey Esionov. Dopo Firenze e Roma la mostra si sposterà a Milano e Venezia.

Accompagna la mostra un catalogo, edito dalla casa editrice Il Cigno GG Edizioni, con contributi critici del curatore della mostra Marco Di Capua e recensioni scritte dagli storici dell’arte Tomaso Montanari, Alexander Rožin e Victoria Noel-Johnson.

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