L’opera “Promenade” è una installazione che Nicola Genco (Putignano, BA, 1959) ha creato per il Museo Archeologico F. Ribezzo di Brindisi nel cui giardino rimarrà allogata, a cura di Lia De Venere, fino al 6 gennaio prossimo.
L’installazione è
costituita da 200 sculture realizzate in ceramica e ferro raffiguranti uomini
in cammino e mette in comunicazione il museo con la biblioteca.
Nel catalogo, pubblicato per l’occasione, il testo della
curatrice chiarisce: “Le strane figure che in ordine sparso, a passo lento,
attraversano il giardino che collega museo e presidio di lettura, sono le
immagini di uomini, venuti da lontano o andati lontano, solcando mari e fiumi,
scalando alture impervie, percorrendo pianure e foreste, attraversando ponti,
scavalcando muri. Sono le ombre di coloro che hanno fatto di un luogo estraneo
la propria dimora, che hanno incontrato la diversità e sono essi stessi
diventati diversi. Teste e busti di ceramica bianca, fragili e preziosi al
tempo stesso, per dire che mente e cuore sono le sedi della conoscenza e dei
sentimenti; come gambe lunghi ed esili tondini di ferro arrugginito affondati
nel terreno a simboleggiare la durata e la durezza del cammino, ma anche la
determinazione e la tenacia con cui l’hanno affrontato.
Nicola Genco ha voluto riunire questa moltitudine di creature in una terra di
mezzo, in una sorta di guado tra due sponde con l’intento di porre in luce il
valore inestimabile dell’incontro di culture, l’indubbia importanza delle
relazioni umane, il peso rilevante della circolazione delle idee, l’innegabile
utilità dello scambio di esperienze. I volti dei viandanti, sinteticamente
modellati, impediscono di individuarne genere, età, etnia. Sono solo persone
che vanno spedite incontro all’altro, anche per conoscere meglio se stessi.”
È sottinteso che la loro non è una passeggiata.
Genco è un artista visivo a tutto tondo: grafico, designer, pittore, scultore,
fotografo e in tutte le sue creazioni è sempre palese l’interesse per i diversi
aspetti della natura, così come il rapporto vivo e forte con la materia;
frammenti di mondi diversi attraverso la sintesi creativa danno vita a opere d’arte
caratterizzate dalla ibridazione di più materiali.