Alterazioni Video. Incompiuto: la nascita di uno stile


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Il termine “Incompiuto” in Italia non è riferito solo a opere d’arte lasciate in sospeso, ma riguarda soprattutto le molte costruzioni, di vario genere e proprietà, cominciate, pagate tanti soldi, mai finite e in viaggio verso la distruzione. Chi si occupa di questo fenomeno italiano è il collettivo artistico Alterazioni Video, fondato a Milano nel 2004 da Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Matteo Erenbourg, Andrea Masu e Giacomo Porfiri che ha organizzato una mostra, aperta fino al 22 settembre, negli spazi di Kunst Meran Merano Arte e dedicata a questo argomento.

La rassegna, curata da Christiane Rekade, direttrice artistica di Merano Arte, dal titolo “Incompiuto: la nascita di uno stile”, racconta questa indagine che nell’ultimo decennio ha documentato e mappato oltre 750 costruzioni sparse su tutto il territorio italiano, opere che non sono mai state portate a termine e che per questo non hanno avuto nessuna funzione, diventando così monumenti di qualcosa che non è mai esistito.

Alterazioni Video, Planetario, Lucca, Courtesy of the artist

Per Alterazioni Video, le opere incompiute assurgono a rovine del contemporaneo e a perfetto paradigma interpretativo per comprendere la storia recente del nostro paese.

Viadotti, ospedali, carceri, edilizia residenziale, teatri, chiese, piscine, biblioteche sono solo alcune delle tipologie architettoniche incompiute sparse su tutto il territorio, mappate e classificate analiticamente, riportandone non solo le collocazioni geografiche ma anche il livello di incompiutezza, l’anno di inizio della costruzione, le coordinate, le dimensioni e dando così visibilità a un fenomeno sommerso che di fatto ha completamente ridefinito l’aspetto del paesaggio italiano dal secondo dopoguerra.

L’incompiuto viene raccontato in questo percorso espositivo, ovvero il suo affermarsi come vero e proprio stile e le differenti diramazioni che ha assunto, spaziando dai primi lavori legati a questo progetto, come il grande collage Astronave madre (2008), realizzato a partire da sezioni e prospetti di opere incompiute a Giarre (CT) o il video Intervallo (2009), ironicamente costruito rifacendosi al modello dell’omonima trasmissione RAI in cui venivano usati scorci paesaggistici e monumenti italiani come “riempitivo” nei momenti vuoti del palinsesto, fino a opere recenti tra cui sculture in cemento armato, il video Invitation for a dream (2018), che vede dialogare sull’incompiuto il filosofo francese Marc Augé e il curatore americano Robert Storr, fotografie del Lookbook di Off White, oltre a lavori inediti appositamente realizzate per questa occasione.

Nell’ambito della mostra è prevista anche una proiezione all’aperto del TurboFilm (termine scelto dallo stesso collettivo per indicare un nuovo genere di film che ha origini nell’arte, nel cinema sperimentale e nelle manipolazioni dei video generati dagli utenti della rete), dal titolo Per troppo amore, una soap-opera psichedelica ambientata nel Parco Archeologico dell’Incompiuto Siciliano in cui Marc Augé, interpreta un’entità aliena.

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