MMP, Manzù, Messina, Perez


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In ambito al progetto culturale “Tempi interessanti per la nostra storia”, ideato da Andrea Vizzini
Direttore Artistico dell’Associazione culturale FAIarte A.P.S., rientra la mostra curata da Alberto Fiz per la città di Jesolo e che vede le opere di Giacomo Manzù, Francesco Messina e Augusto Perez, esposte negli spazi cittadini per tutto il periodo estivo.

Francesco Messina, Adamo ed Eva, 1956-91, Granito rosso del Brasile, Courtesy Studio Copernico, Milano

I luoghi scelti sono le principali piazze a ridosso delle celebri spiagge lagunari che accolgono otto opere monumentali dei tre protagonisti dell’arte plastica italiana: Manzù (1908 – 1991) è accolto in Piazza Marconi, Perez (1929 – 2000) in Piazza Drago, Messina (1900 – 1995) in Piazza Carducci.
Sono qui esposti i lavori emblematici di ognuno, come il “Grande Cardinale seduto” di Manzù, un’opera in bronzo di oltre due metri, “Adamo ed Eva” di Messina, in granito rosso, “La Notte (Edipo e la Sfinge)”, una grande porta in bronzo nero di Perez che si estende per quasi quattro metri.  

“Tempi interessanti per la nostra storia” è il titolo del progetto che evoca “May you live in interesting times”, che a sua volta fa da filo conduttore alla 58a Biennale veneziana che si sta svolgendo a pochi chilometri di distanza da Jesolo. Si tratta di una riflessione sulla storia, sulla classicità ma anche sulla natura stessa dell’uomo. Insieme al “Grande cardinale seduto”, che ripropone il soggetto più noto di Manzù, lo scultore bergamasco è presente a Jesolo con “Tebe seduta” e “Tebe in poltrona”, che appartengono ad un ciclo di opere degli anni ottanta dedicate alla giovane modella Tebe. Di particolare significato, poi, “Adamo ed Eva” di Messina, tematica presente nella ricerca dell’artista sin dal 1947 e rielaborata in periodi differenti della propria vita. Le due figure escono dall’iconografia classica e sono raffigurati come amanti che guardano verso il cielo in una meditazione che coinvolge il presente. Decisamente più drammatica “La Notte (Edipo e la Sfinge)” a cui Perez ha lavorato per due anni, dal 1981 al 1983. Con quest’opera si viene introdotti nella caverna segreta della sua arte, dove ogni elemento apre uno scenario d’infinite possibilità; queste coinvolgono il destino della scultura con risvolti storici e mitologici. L’esposizione realizzata grazie ad un intento congiunto del Sindaco Valerio Zoggia e dell’Assessore alla Cultura Otello Bergamo si è avvalsa della direzione artistica di Andrea Vizzini e la collaborazione dello Studio Copernico di Milano.
Accanto a questa mostra, a partire dal 14 luglio prossimo, altre quattro piazze ospiteranno le sculture monumentali di Giacinto Bosco e Bruno Lucchi a cura di Boris Brollo.  

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