Letizia Battaglia. Fotografia come scelta di vita


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A una delle protagoniste più significative della fotografia italiana, Letizia Battaglia (Palermo, 1935), è dedicata una mostra che ne ripercorre l’intera carriera alla Casa dei Tre Oci di Venezia, fino 18 agosto prossimo, realizzata a cura di Francesca Alfano Miglietti, organizzata da Civita Tre Venezie, promossa da Fondazione di Venezia con la partecipazione di Tendercapital.

Letizia Battaglia, Lunedì di Pasquetta a Piano Battaglia, 1974 © Letizia Battaglia

Sono qui esposte 300 fotografie, molte delle quali inedite, che rivelano il contesto sociale e politico nel quale sono state scattate. La scelta delle fotografie, svolta in collaborazione con l’archivio di Letizia Battaglia, si è avvalsa inizialmente del contributo di Marta Sollima e, per la ricerca delle successive selezioni, di Maria Chiara Di Trapani.

Il percorso espositivo, ordinato tematicamente, si focalizza su quegli argomenti che hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica di Letizia Battaglia, che l’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea.

I ritratti di donne, di uomini o di animali, o di bimbi, sono solo alcuni capitoli che compongono la rassegna; a questi si aggiungono quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte, sull’amore e due filmati che approfondiscono la sua vicenda umana e artistica.

Ne risulta il reale ritratto di Letizia Battaglia, una intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si è interessata di ciò che la circondava e di quello che, lontano da lei, la incuriosiva.

Conosciuta soprattutto per aver documentato con le sue fotografie quello che la mafia ha rappresentato per la sua città, dagli omicidi ai lutti, dagli intrighi politici alla lotta che s’identificava con le figure di Falcone e Borsellino, nel corso della sua carriera Letizia Battaglia ha raccontato anche la vita dei poveri e le rivolte delle piazze, tenendo sempre la città come spazio privilegiato per l’osservazione della realtà, oltre che del suo paesaggio urbano.

Letizia Battaglia ‘tratta’ il suo lavoro come un manifesto, esponendo le sue convinzioni in maniera diretta, vera, poetica e colta, rivoluzionando così il ruolo della fotografia di cronaca.

Impara la tecnica direttamente ‘in strada’, e le sue immagini si distinguono da subito per il tentativo di catturare una potente emozione e quasi sempre un sentimento di ‘pietas’.

I soggetti di Letizia, scelti non affatto casualmente, hanno tracciato un percorso finalizzato a rafforzare le proprie ideologie e convinzioni in merito alla società, all’impegno politico, alle realtà emarginate, alla violenza provocata dalle guerre di potere, all’emancipazione della donna.

La mostra è corredata da un catalogo Marsilio Editori, con testi di Francesca Alfano Miglietti, Leoluca Orlando, Maria Chiara Di Trapani, Filippo La Mantia, Paolo Ventura.

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