Post Impressionisti russi


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Georgij Moroz, Bimbo e girasoli, 1995, olio, cm 148×126

A Palazzo Lomellini di Carmagnola (TO) è allestita la mostra “Post Impressionisti russi” fino al 14 ottobre, realizzata a cura della Galleria Pirra di Torino in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Carmagnola, che raccoglie oltre trenta opere di alcuni tra i principali rappresentanti delle Scuole di Mosca e San Pietroburgo offrono un ritratto della produzione russa dal secondo dopoguerra a fine secolo.

Le opere in mostra sono datate dal secondo dopoguerra a fine secolo, e sono di alcuni tra i principali rappresentanti delle Scuole di Mosca e San Pietroburgo: Olga Bogaevskaja, Maya Kopitzeva, Dmitrij Kosmin, Boris Lavrenko, Georgij Moroz, Gleb Savinov, Aleksej e Sergej Tkacev, Nadezhda Vorobieva E Vjacheslav Zabelin

Si tratta di una generazione di artisti nata tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, attiva in un periodo storico che aveva interrotto i rapporti e gli scambi culturali con l’Occidente, che è stata capace d’instaurare una continuità pittorica, un ponte temporale tra l’epoca prerivoluzionaria, in particolare la tradizione francese impressionista, e la contemporaneità; una sorta di “riserva protetta” di pittura figurativa, con radici che affondano in una solida impostazione accademica per evolversi in un linguaggio che può definirsi genuinamente impressionista e post-impressionista, da qui la definizione di Post Impressionismo russo o sovietico. I pittori in mostra hanno saputo coniugare i rigorosi percorsi formativi e le richieste della committenza pubblica con l’impulso a dipingere en plein air della lezione francese, rivitalizzandola con nuovi temi sociali o popolari e fondendola con le profondità dell’anima slava. Nasce così una pittura con caratteristiche proprie, un’espressione artistica unica in cui i due filoni, quello dell’Impressionismo arrivato a Mosca negli anni Novanta dell’Ottocento e quello più propriamente definito del Realismo Sociale, non rappresentano due correnti distinte, ma continuano ad intersecarsi, connotando gran parte della produzione artistica per decenni. La feconda e lunga fioritura del Post Impressionismo russo è rappresentata da personalità diversissime, accomunate però da analoghe ispirazioni pittoriche, espresse ed elaborate secondo le inclinazioni individuali. Ciascuno di questi autori ha realizzato una produzione parallela all’arte di regime, lontana da soggetti di tipo politico. I dipinti esposti, infatti, hanno in comune l’estraneità alle tematiche di propaganda e la predilezione per soggetti “semplici” ispirati dalla vita quotidiana, dalle atmosfere della propria terra: interni, paesaggi e nature morte di grande suggestione emotiva.

Il catalogo edito per l’occasione è disponibile in mostra.

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