Vetro, la mia seconda pelle


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Lacrime rivolte al cielo

Fino al 9 settembre, presso il Magazzino delle Idee di Trieste, espone Gordana Drinković, considerata una delle più importanti rappresentanti della scena artistica croata, che qui presenta le sue creazioni di vetro.

Scultrice e designer del vetro, Drinković si occupa di design e collabora con alcune celebri fabbriche del vetro da più di 25 anni, nel corso dei quali ha realizzato più di 500 opere, di cui una gran parte è stata prodotta in forma di pezzi unici o di serie esclusive che appartengono a collezioni private in Croazia e nel mondo.

In mostra ci sono oltre 170 opere che offrono una piccola ma completa antologia dei lavori realizzati nel periodo a cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo.

Questa sua mostra personale, curata da Miroslav Gašparović e Raffaella Sgubin, è realizzata grazie alla collaborazione tra ERPaC, Ente regionale per il patrimonio culturale, Comunità croata di Trieste, Polo Museale-Mibact e Muo (Museo dell’Arte e dell’Artigianato) di Zagabria, con il contributo della Fondazione Casali.

Il titolo, “Vetro, la mia seconda pelle”, esprime alla perfezione il livello d’identificazione tra l’artista e questo materiale delle meraviglie, che l’ha affascinata fin da bambina, quando giocando guardava il mondo attraverso i bicchieri di cristallo di sua madre e le sembrava di assistere a uno spettacolo di magia.

L’opera “Lacrime rivolte al cielo” dà anche il titolo a una delle sei sezioni tematiche in cui è stata suddivisa l’esposizione, studiata per esaltare una delle caratteristiche principi del vetro, la sua capacità di gestire la luce: le altre sono Staklo, moje drugo tijelo (Vetro, la mia seconda pelle), Sagrada Familia, Afrika, Stakleni gradovi (Città di vetro) e Čaše i Opa Art, Made in Croatia (Bicchieri e Opa Art, Made in Croatia).

Tra tutte le serie di bicchieri e candelabri realizzati finora la più personale, sostiene Gašparović, è forse la serie Holy Graal, che rappresenta metaforicamente l’eterna ricerca della verità artistica nella forma del calice, del bicchiere. All’interno di questo ciclo Gordana Drinković comincia a creare bicchieri, ritratti personalizzati, di se stessa, delle persone care, ma anche dei divi holliwoodiani, con “Brad e Angelina”. Ma non potranno non colpire l’immaginazione anche i suoi vasi realizzati sotto il titolo “Sagrada Familia”, che nella forma offrono un rimando, ma anche una forte interpretazione della cattedrale di Gaudí, o le opere parte del progetto “Città di vetro”, che con i nomi di Manhattan, Babilonia, Atlantide sono costituite da candelabri di diverse forme, dimensioni, colori e modi di lavorazione che si relazionano tra loro in uno spazio dinamico.

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