Festa dell’Estate 2018 a Villa Massimo


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Christoph Keller, Storni Morti, filmstill, 2018

Con mostre, performance, concerti e letture ha avuto inizio a Villa Massimo l’estate 2018 dei borsisti dell’Accademia Tedesca Roma dell’anno accademico 2017/18; essi si presentano al pubblico nei loro atelier e i lavori esposti per l’occasione sono nati durante la loro permanenza romana. Inoltre, anche i borsisti residenti nelle due case di Olevano Romano, Casa Baldi e Villa Serpentara, sono rappresentati con una mostra nella galleria di Villa Massimo.

La mostra delle opere dei borsisti 2017/18, è allestita negli atelier e nella galleria di Villa Massimo e gli artisti sono: Bettina Allamoda, che espone nuove grandi sculture, concepite appositamente per il parco e lo spazio del suo atelier a Villa Massimo. Le tematiche a cui fa riferimento l’artista sono legate alla città di Roma, al mondo del cinema, in particolare a Cinecittà dove vengono usate le impalcature blu per sorreggere le sceneggiature e ai cantieri metropolitani dove vegono impiegate impalcature gialle. I lavori di Allamoda, composti da materiali molto diversi fra di loro, come l’acciaio e la stoffa, contrappongono materiali duri e morbidi e giocano con i colori della città. Inoltre, riproduce una vecchia palina pubblicitaria SPQR; Thomas Baldischwyler presenta, oltre a una serie di lavori già esposti in altre occasioni anche due nuove installazioni: “La Luce del Futuro”, con un’intervista al musicista milanese Alberto Guerrini sul suo progetto “Gabber Eleganza” e un “text- & video-insert” del curatore veneziano Tommaso Zanini. Inoltre mostra il lavoro “Marx Ernst”, con un’intervista all’artista romano Pablo Echaurren, a cura dello studioso indipendente siciliano Simone Auteri. Parallelamente alla Festa dell’Estate espone alla Vetrina in Via del Consolato un lavoro su Ingeborg Bachmann; Jörg Herold si propone al pubblico con la grande installazione “Einkehren – Rom” [fare una sosta – Roma], nata durante la sua permanenza a Villa Massimo e composta da varie parti. Herold usa fra l’altro il lavoro “Grenzhaus” (casa di confine) di Benedict Esche, integrando ad esso diciannove cianotipie, nate in collaborazione con gli allievi della Scuola Svizzera di Roma e Flavio Micheli, e nuovi lavori su tela. Ein/kehren in tedesco ha diversi significati: entrare, fare una sosta ma anche spazzare. Il termine l’artista lo ha collegato in particolare al fenomeno piuttosto recente dei mendicanti/spazzini che si dividono i marciapiedi della città. Attraverso la sua installazione documenta come ha vissuto personalmente questo fenomeno; Christoph Keller mostra il lavoro “Ceppo sradicato”. L’artista trasloca un ceppo di pino marittimo, caduto da un’isola di traffico della via Tiburtina di fronte al cimitero Verano di Roma e lo trasporta nel luogo espositivo, il suo studio. Nel video “Storni morti” Keller documenta la notizia ripresa dai giornali il 30 gennaio 2018, in cui centinaia di storni morti sono caduti dal cielo in alcune parti di Roma.

Invece, nella galleria di Villa Massimo sono presenti i Borsisti residenti a Olevano Romano (Casa Baldi e Villa Serpentara).

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