Ana Maria Reque. Terra e Fuoco… tra Perù e Italia


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Ana Maria Reque, Medusa

Presso il Consolato Generale del Perù a Milano, dal 16 al 28 febbraio è esposta la mostra personale dell’artista peruviana Ana Maria Reque composta da opere realizzate in ceramica Raku e vetro di Murano.
La mostra è realizzata a cura di Gino Gabrieli con la presentazione critica di Serena Mormino. È promossa dallo stesso Consolato Generale del Perù a Milano ed è patrocinata e sponsorizzata da:

Consolato del Perù a Milano Marchio Perù – PromPerù, Associazione Culturale AMARTE in collaborazione con: PG Paolo Giubelli – Vetro soffiato Murano; Pardes “Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea” di Tobia Ravà e Maria Luisa Trevisan Mondi da Scoprire di Maricela Boschetto, PdG Art&Communications.

Si tratta della prima mostra d’arte scultorea che il Consolato Generale del Perù presenta alla città di Milano; lo spazio culturale, diventa una piattaforma multifunzionale che interagisce come luogo d’incontro e integrazione per la comunità peruviana e la cittadinanza milanese.

Scrive Serena Mormino: “… Il lavoro di Ana Maria Reque è estremamente complesso, eclettico, solo di primo acchito difficile da leggere; ogni opera racchiude frammenti di vita, istanti e culture diverse che sanno dialogare con forza ed incredibile eleganza, seppure così diverse. Opere che riportano alla tradizione sciamanica, ai minerali della Cordigliera delle Ande, ai vetri dei maestri veneziani che riprendono i colori e le forme della natura, vortici di frammenti di vita e materia.

Con le sue opere è in grado di catturare l’energia vitale e trasformarla in Arte. Così come Madre Natura trasforma terra in vetro con la magia del fulmine, così la Reque plasma terra e la trasforma in poesia di vita, capace di esprimere la sua essenza, di far dialogare all’unisono due culture così lontane, di comunicare senza barriere con lo spettatore.

Ceramiche e vetri, materie nobili nell’Arte come nel quotidiano; ecco che ancora una volta abbraccia sfaccettature apparentemente così distanti come il mondo delle Arti e la vita quotidiana di ognuno di noi, dimostrandoci in silenzio, ma con la forza della concretezza, che l’Arte è Vita, l’Arte è momento per tutti, non ambiente elitario, ma è quella che sempre definisco “Vitamina essenziale di Vita”. La Reque ha fatto propria tale forma vitale, si è lasciata condurre dal suo istinto dando una nuova direzione alla sua esistenza e trasformando quel dono divino che a pochi è concesso avere in materia per gli occhi del mondo.

La tradizione ceramica peruviana si trasforma in forme animali, vegetali, in attimi di vita resi eterni dalla mani della Reque capaci di plasmare magistralmente materia. La sua stessa mente evolve, sconfina dalla rigide regole architettoniche per abbracciare senza timore la poesia interiore. Emozioni e vissuto diventano così le uniche leggi da rispettare in ogni opera, scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo, qualcosa di sé e della vita stessa”.

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