Humus. Il tesoro è sempre più grande di quello che hai stretto tra le mani


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Federica Landi, Shell, 2017, stampa fine art su carta cotone, 70×100 cm

Al Museo del Paesaggio di Torre di Mosto, Località Boccafossa, Venezia, dal 28 gennaio al 25 febbraio è allestita la mostra collettiva Il tesoro è sempre più grande di quello che hai stretto tra le mani”, realizzata a cura di Carlo Sala, che presenta le opere di Federica Landi (Rimini, 1986), Victor Leguy (San Paolo, 1979), Pedro Vaz (Maputo, 1977), Marco Maria Zanin (Padova, 1983).

I quattro artisti presentano in mostra lavori inediti realizzati nel corso di Humus Interdisciplinary Residence, piattaforma interdisciplinare che ha come scopo la contaminazione tra il mondo dell’arte contemporanea e quello di territori “al margine”, ancora estremamente legati al rapporto con l’agricoltura, le tradizioni del mondo contadino, il paesaggio, la terra intesa nel senso primario del termine.

Grazie a un periodo immersivo passato nella zona rurale del Veneto orientale compresa tra i comuni di Torre di Mosto, Eraclea e Caorle, in provincia di Venezia, a stretto contatto con la popolazione locale, gli artisti hanno potuto operare una rilettura delle identità locali attraverso l’arte in dialogo con diverse discipline.

Il lavoro di Pedro Vaz, paesaggista, è incentrato sulla rappresentazione di un tratto del fiume LivenzaFederica LandiVictor Leguy e Marco Maria Zanin hanno focalizzato la loro attenzione sulla rilettura e la narrazione in senso contemporaneo del patrimonio di oggetti appartenenti al Museo della Civiltà Contadina della piccola località di Sant’Anna di Boccafossa.

In mostra sono esposte una serie di fotografie di Federica Landi, una installazione di Victor Leguy, una video installazione e due grandi pitture di Pedro Vazfotografie e sculture di Marco Maria Zanin. È presente, inoltre, una installazione collettiva realizzata dagli artisti Federica Landi, Victor Leguy e Marco Maria Zanin secondo il modello del Museo, dispositivo che mira a ripensare l’idea tradizionale di museo inteso come ente conservativo statico, divenendo al contrario un “organismo” dinamico dove le esperienze collettive sono il fondamento per raccogliere ed elaborare la storia e la memoria locale, che possa fungere da volano per fortificare l’identità e la coesione sociale di un territorio.

In occasione del seminario di conclusione dei lavori, che avrà luogo il 25 febbraio 2018 alle ore 17.00, verrà presentata la pubblicazione contenente i testi critici, le immagini del processo artistico e delle opere.

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