Picasso, De Chirico, Morandi. 100 capolavori del XIX e XX secolo dalle collezioni private bresciane


Stampa

Giacomo Balla, Ponte della velocità, 1915, olio magro su carta, 68 x 96 cm

Palazzo Martinengo di Brescia accoglie la mostra “Picasso, De Chirico, Morandi. 100 capolavori del XIX e XX secolo dalle collezioni private bresciane”, rassegna curata da Davide Dotti ed esposta fino al 10 giugno, con la quale si prosegue l’indagine sul collezionismo privato bresciano avviata nel 2014 con la mostra che proponeva una selezione di dipinti antichi rinascimentali e barocchi. Cinque mesi per un “museo ideale” dove confluiranno una preziosa selezione di capolavori ricercati, acquistati e amati dalle più illustri famiglie bresciane che, quadro dopo quadro, hanno dato vita a raccolte uniche per qualità, varietà e vastità.

Per questo nuovo appuntamento, il focus sarà invece l’arte fiorita tra il XIX e il XX secolo, prendendo avvio dai lavori dei maestri del neoclassicismo (Appiani, Basiletti, Gigola e Vantini) fino ad arrivare a quelli informali di Burri, Manzoni, Vedova e Fontana degli anni cinquanta e sessanta del ‘900, passando attraverso correnti e movimenti artistici come il romanticismo, il futurismo, la metafisica e il “Ritorno all’ordine”.

All’interno del percorso espositivo, viene presentato per la prima volta al pubblico, un capolavoro inedito di Pablo Picasso ritrovato dal curatore Davide Dotti, e recentemente autenticato dalla Fondazione Picasso di Parigi.

Si tratta di “Natura morta con testa di toro”, olio su tela del 1942. L’opera è stata eseguita in un momento tragico dell’esistenza di Picasso, per via della guerra e di lutti personali e va intesa come l’introduzione di un preciso motivo iconografico, da leggersi come un memento mori. Si tratta di un’opera fondamentale per rileggere la serie delle teste di toro e la produzione di Picasso negli anni della guerra.

Il percorso espositivo si apre con opere di autori che hanno rappresentato la gloria della scuola pittorica bresciana dell’800: da Luigi Basiletti ad Angelo Inganni, da Faustino Joli a Francesco Filippini, da Giovanni Renica ad Achille Glisenti, da Arnaldo Soldini a Cesare Bertolotti fino a Emilio Rizzi, per poi lasciare spazio ai capolavori dei grandi maestri del ‘900 di caratura internazionale che hanno rappresentato le colonne portanti dei vari movimenti e delle correnti succedutesi nel corso dei decenni: Balla, Boccioni, Depero, De Chirico, Savinio, Severini, Morandi, Carrà, De Pisis, Sironi, Burri, Manzoni, Vedova e Fontana.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *