Il mondo che non c’era. L’arte precolombiana nella Collezione Ligabue


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La Regione Veneto e la Città di Venezia con la Fondazione Giancarlo Ligabue sono gli Enti promotori della mostra “Il mondo che non c’era. L’arte precolombiana nella Collezione Ligabue” che, dopo aver toccato Firenze, Rovereto e Napoli, torna nella città lagunare e affianca la realizzazione del progetto espositivo “Idoli, gli sguardi del potere”, una sorta di viaggio attraverso il tempo e lo spazio, dal tardo Neolitico all’antica età del Bronzo. Fino al 30 giugno prossimo a Palazzo Loredan, oltre 150 opere raccontano il “mondo che non c’era”, ossia quelle civiltà emerse alla storia dell’Occidente dopo l’arrivo di Colombo e dei Conquistadores, con una esposizione dedicata alle tante e diverse civiltà, dai Maya agli Aztechi o agli Inca, per ricordarne alcune, che hanno tessuto la vita del continente sudamericano prima dell’arrivo degli europei. Testimonianza anche dell’impegno di esploratore, collezionista e ricercatore di civiltà dell’imprenditore veneziano.
Inti Ligabue precisa che si tratta di: “…una mostra che racconta l’incontro tra due mondi con elementi che rimangono fondamentali per la nostra alimentazione, come il mais, il pomodoro, la patata.”

In autunno, poi, è in programma la rassegna dedicata agli idoli, curata da Annie Caubet. Il programma prevede inoltre un simposio internazionale, presieduto da Donald Johanson, scopritore di Lucy, a maggio, su come gli uomini abbiamo conquistato la Terra, alla luce delle più recenti scoperte paleontologiche.
Atteso è anche il Symposium internazionale presieduto da Donald Johanson, scopritore di Lucy, che nel maggio del prossimo anno porterà a Venezia paleontologi e antropologi da ogni parte del mondo per fare il punto su come gli uomini abbiano conquistato la terra (“How Humans Conquered the World”) alla luce delle recenti scoperte paleontologiche.
La Fondazione prosegue, così, le sue collaborazioni con scienziati e università internazionali, come ad esempio Usa, Perù, Kazhakstan.

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