Antologica 1958-2017. L’arte di Enzo Indaco: introspezione e comunicazione con il mondo


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Enzo Indaco, Fondaco Lingua Grossa

Presso il Convitto delle Arti Noto Museum, Noto (SR), fino al 28 febbraio 2018 è allestita la mostra antologica dedicata a Enzo Indaco (Paternò, 1940), curata da Ornella Fazzina in collaborazione con Carmela Cirinnà e organizzata da NotArte artisti associati Studio Barnum Contemporary di Vincenzo Medica, con il coordinamento di Paolo Greco e il patrocinio dal Comune di Noto.
Si tratta di un’accurata selezione di opere pittoriche, documentata da reportage fotografici e scritti critici relativi a un sessantennio di straordinaria attività dell’artista siciliano.
Il percorso artistico di Enzo Indaco è lungo e intenso: a cavallo tra gli anni ‘50 e i ‘60 è tra i precursori della Land Art in Italia; all’inizio dei ‘70 esplora il mondo della pittura utilizzando esplosioni di colori caldi tipici dei paesaggi isolani. Di seguito il picchiettio dei pennelli, il punteggio delicato, l’uso dei pastelli e il figurativo morbido attraversano la sua creatività: siamo negli anni ‘80 e Indaco è già indiscusso protagonista durante la Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, in alcune importanti edizioni della Biennale di Venezia, all’International Art di Basilea e al 73 Art di New York. Negli anni ‘90 l’apparente stasi dell’artista rappresenta un momento di grande riflessione, che va a sfociare all’inizio del nuovo millennio nel recupero del culto mitologico e rituale della terra siciliana.
“Antologica 1958-2017” darà modo agli studenti del Liceo Artistico M. Raeli di Noto, sotto la supervisione della docente di pittura Carmela Cirinnà, di occuparsi di un laboratorio che, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, li vedrà coinvolti nella ri-realizzazione e interpretazione di alcune opere di Arte-ambiente e di Land art che Enzo Indaco propose negli anni ‘60 a Roma e a Palermo.

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