Project Room #6. Bruno Botella


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Bruno Botella, Mangonneau ivre, 2014 copolimero di acrilammide, lattice, vino rosso-cm28x41x28

In ambito al progetto “Project room” alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, fino al 20 dicembre prossimo è allestita la mostra dedicata a Bruno Botella, che chiude il ciclo delle tre mostre previste per questo progetto curato da Simone Menegoi.

Per questa sua prima mostra italiana, Bruno Botella (che vive a Parigi ed è nato nel 1976) presenta una selezione di opere realizzate tra il 2012 e il 2017.

Caratterizzato da uno spirito fortemente sperimentale, sia per l’utilizzo di materiali e tecniche inediti, sia per l’attenzione spesso dedicata più al processo che al risultato, il lavoro di Botella è uno dei più originali emersi sulla scena francese negli ultimi anni.

Focalizzato sulla scultura, Botella ne sovverte e reinventa i processi tradizionali, con risultati in cui entrano in egual misura provocazione, humour e una sottile vena di crudeltà.

Fra le opere esposte, si segnalano Qotrob (2012), una plastilina mescolata a sostanze psicotrope, in grado di dare allucinazioni a chi tentasse di plasmarla; Prognosticator (2017), una scultura immersa in un acquario pieno di sanguisughe, che Botella ha modellato nutrendo al tempo stesso gli animali con il proprio sangue; Oborot (2012), ovvero un calco in silicone della testa dell’artista a cui sono rimasti attaccati i suoi stessi capelli, sorta di bizzarro e incruento “scalpo”.

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