A Milano la Pala Gozzi di Tiziano


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Tiziano Vecellio, La Vergine con Bambino, San Francesco, San Biagio e il donatore Luigi Gozzi (Pala Gozzi), 1520, Olio su tavola cm 215×322, Ancona, Pinacoteca Civica “Francesco Podesti”

Come è ormai consuetudine anche quest’anno – il decimo – Palazzo Marino, sede dell’amministrazione comunale di Milano, ospita per il periodo natalizio una piccola mostra incentrata su un grande capolavoro dell’arte. Si tratta di prestiti temporanei provenienti dalle più importanti collezioni e istituzioni museali del mondo. Se gli anni scorsi era toccato a Caravaggio, Raffaello, Canova, Georges de La Tour, Rubens e – ultimo in ordine di tempo – Piero della Francesca, ora è il turno di Tiziano. Dal 5 dicembre e fino al 14 gennaio 2018 la sua “Sacra Conversazione” sarà esposta in Sala Alessi.

L’opera, nota come “Pala Gozzi”, proviene dalla Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” di Ancona ed è stata dipinta da Tiziano nel 1520 su commissione del mercante di Dubrovnik Luigi Gozzi il quale, trasferitosi nella città marchigiana per seguire i suoi affari, aveva voluto donare un segno tangibile di riconoscenza alla chiesa di San Francesco Alto prendendosi carico del rifacimento del coro e dell’altare maggiore. Nel 1863 l’edificio religioso venne trasferito al demanio e la pala fu quindi trasferita nella Pinacoteca.

Nella parte superiore la scena raffigura la Madonna in gloria con in braccio il Bambino, affiancata da tre angeli, uno vestito di bianco che la cinge e due nudi sulla destra che reggono in mano due corone di alloro. In quella inferiore troviamo San Francesco sulla sinistra e nel lato opposto San Biagio vescovo, protettore di Dubrovnik, che indica l’apparizione divina al committente. A separare la composizione un ramo di fico, simbolo della vita e della conoscenza, e sullo sfondo piazza San Marco, chiaro omaggio alla Serenissima.

La tavola riveste un’importanza capitale non solo per il suo indiscusso valore estetico e storico-artistico giacché rivoluziona il concetto stesso di pala d’altare che l’artista emancipa dai rigidi schemi quattrocenteschi, ma anche perché si tratta del primo dipinto in assoluto firmato da Tiziano, allora trentenne. Nel cartiglio in basso infatti si legge la scritta: “ALOYXIUS GOTIUS RAGOSINUS / FECIT FIERI / MDXX / TITIANUS CADORINUS PINSIT”. La “Pala Gozzi” rappresenta inoltre un legame ideale tra le città di Ancona (San Francesco), Dubrovnik (San Biagio) e Venezia.

A Palazzo Marino poi i visitatori potranno osservare da vicino anche il retro del capolavoro dove sono presenti alcuni schizzi a matita, in parte ombreggiati a pennello, realizzati dallo stesso Tiziano e raffiguranti varie teste, una delle quali potrebbe essere il bozzetto per il Bambino in una prima stesura del dipinto

Curata da Stefano Zuffi, la mostra è promossa da Comune di Milano, Intesa Sanpaolo – partner istituzionale – con il sostegno di Rinascente, coordinata da Palazzo Reale e realizzata insieme alla Città di Ancona, Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” in collaborazione con le Gallerie d’Italia di Piazza Scala e organizzata con Civita.

Or

Orari: tutti giorni dalle 9.30 alle 20 (il giovedì fino alle 22.30). Chiusure anticipate 7 dicembre alle 12; 24 e 31 dicembre alle 18. Festività: 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio apertura dalle 9.30 alle 20.

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