Alla Galleria Civica G. Segantini, sede di Arco del MAG, Museo dell’Alto Garda, è proposta una mostra dedicata alle collezioni e ai prestiti che formano la mostra dedicata a Segantini e ai suoi contemporanei, con temi e figure dell’Ottocento, curata da Alessandra Tiddia del Mart di Rovereto e visitabile fino al 5 novembre.
Attraverso tre nuclei tematici, come Il paesaggio, Figure dell’infanzia, Figure femminili, il percorso espositivo affronta il confronto fra le opere di Giovanni Segantini, rese celeberrime dall’azione capillare e intensa delle riproduzioni fotomeccaniche, e i lavori degli artisti trentini a lui contemporanei fra cui, ad esempio, Andrea Malfatti, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi.
Il paesaggio, la figura infantile, quella femminile sono i temi maggiormente indagati dalla produzione artistica di fine Ottocento, fino a diventare dei veri e propri generi.
L’antica suddivisione per generi della pittura informa il sistema dell’arte per tutto l’Ottocento, dalle aule dell’accademia alle sale espositive.
Ciò vale anche per la pittura di Segantini: i suoi lavori giovanili si concentrano soprattutto sulla natura morta, molto richiesta dalla committenza borghese, per poi passare al ritratto e da qui all’ambientazione della figura nella natura, resa attraverso brani paesaggistici magistrali, dove il naturalismo delle forme si fonde con il simbolismo degli impulsi e dei fermenti propri delle forze della natura.
è nella rappresentazione segantiniana della figura femminile, sia in forma di Dea Cristiana sia di Angelo della Vita, o di nudo immerso nella natura come in Vanità, che però meglio si coglie il passaggio a una nuova concezione ideale dell’arte, che informerà l’arte italiana del primo Novecento.