Marino nell’immagine di Aurelio Amendola (1968 – 1975)


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Marino Marini, Milano, 1972

La mostra, organizzata in collaborazione con la Fondazione Marini e allestita a Palazzo del Tau di Pistoia fino al 10 settembre, propone una selezione di fotografie di Marino Marini tratte dal corpus che Aurelio Amendola dedicò al Maestro, scegliendo quasi sempre di ritrarlo accanto alle sue opere. Essa precede la grande mostra “Marino Marini. Passioni visive” prevista per settembre nella stessa città.

Il primo incontro tra i due risale al 1966, in occasione della grande esposizione di Marini a Palazzo Venezia a Roma e da quel momento il sodalizio tra i due è continuato sino agli ultimissimi anni di vita di Marini.
Risalgono al 1972 le prime immagini divenute nel tempo icone del lavoro di Marini e, a questa serie, appartiene anche una foto che coglie lo scultore con un cavallo bianco sulla spiaggia di Forte dei Marmi e che, Maria Teresa Tosi, Direttore della Fondazione Marini, ha scelto per aprire questa retrospettiva. Accanto ad essa compaiono il maestro nello studio di Milano o colto accanto ad alcune delle sue opere o ancora alle cave di Henraux mentre lavora alle grandi sculture in pietra.
Ad essere esposte in mostra sono soprattutto scatti dove Marini è al lavoro ma non mancano altri dedicati alla sua quotidianità, come di lui in visita a Pistoia insieme alla sorella gemella Egle e a Marina.

In realtà si tratta qui di una doppia mostra che, da un lato propone una documentazione dedicata al lavoro e alla quotidianità di Marino Marini, mentre dall’altro lato diventa una retrospettiva di una grande pagina di fotografia, testimonianza dell’arte di un fotografo, Amendola, che come pochi ha saputo raccontare l’arte, e la scultura in particolare.

Nel corso della sua lunga carriera di fotografo Aurelio Amendola si è dedicato principalmente all’arte contemporanea, immortalando i grandi del Novecento: Marino Marini, Burri, Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis De Chirico, Lichtenstein, Pomodoro, Schifano, Warhol, per ricordarne solo alcuni.

Con la scultura contemporanea, innanzitutto, ma anche con i grandi maestri del Rinascimento italiano: Jacopo Della Quercia, Michelangelo e Donatello. Amendola, infatti, ha “riletto” singoli capolavori e monumenti, dal pulpito pistoiese di Giovanni Pisano, al fregio robbiano dell’Ospedale del Ceppo, sempre a Pistoia, Santa Maria della Spina e al Battistero a Pisa a San Pietro in Vaticano.
Proprio la campagna su San Pietro ha dato il via ad una serie dedicata ai grandi temi dell’arte italiana letti secondo l’ottica personale del fotografo.
Ma, nel caso di Marini, ma anche di Alberto Burri, scatta qualcosa in più del semplice ritrarre, perché queste foto sono immagini di grande potenza evocativa.

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Informazioni su Anselmo Villata

Caporedattore dell'Agenzia Stampa Verso l'Arte, Vice Presidente Internazionale dell'Associazione Internazionale dei Critici d'Arte, Docente presso la 24Ore Business School e presso la Giunti Academy, Curatore, Critico d'Arte, Saggista, Cultural manager e Cultural planner orientato alla promozione e alla valorizzazione dei Beni Culturali con un'ottica all'interdisciplinarità e alle collaborazioni internazionali.

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