Agostino Bergamaschi. Superpassato


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Agostino Bergamaschi, Anticipo di un gesto precedente, 2016, Oro, pellicola dicroica, vetro, cm 91x25x25

Al MEF, Museo Ettore Fico, di Torino, fino al 28 giugno è allestita la mostra “Superpassato” dedicata ad Agostino Bergamaschi (Milano, 1990) che propone opere site-specific in dialogo con gli spazi del Museo stesso e introdotta da un testo critico di Marta Cereda.

Contrazioni e dilatazioni dello spazio e del tempo: non necessariamente visibili, ma possibili e quindi reali. Intorno a questa riflessione Agostino Bergamaschi struttura il progetto Superpassato, prima mostra personale nello spazio di un museo.
La ricerca di Bergamaschi parte dalle più svariate influenze della quotidianità. Elementi che scandiscono la sua vita di tutti i giorni – dalle letture, alle immagini dei maestri della storia dell’arte, fino alla facciata del palazzo dove lavora – sono interpretati e declinati in sculture e fotografie caratterizzate da una forte sperimentazione con i materiali.
L’artista è partito dai dettagli architettonici della struttura. Gli architravi, le intercapedini, il terrazzo rivolto verso la città, sono alcuni elementi da cui Bergamaschi ha tratto spunto per costruire un’installazione che, unendo scultura e fotografia, lega la dimensione e i riferimenti quotidiani dell’artista a quelli del museo.
Acciaio, vetro, gomma, legno: la conciliazione tra momenti differenti emerge anche dalla scelta dei materiali per le opere, provenienti da contesti lontani tra loro, in cui si uniscono senza gerarchia lavorazioni artigianali a procedimenti industriali.

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