Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealisti


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Rita Kernn-Larsen, Autoritratto Conosci te stesso, Collezione Peggy Guggenheim, Venezia, @Rita Kernn-Larsen by SIAE, 2017

La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia dedica, dal 25 febbraio al 26 giugno, un inedito approfondimento all’arte surrealista di Rita Kernn-Larsen (Hillerød 1904 – Copenhagen 1998), rinomata pittrice danese, con una mostra a lei dedicata e a cura di Gražina Subelytė, Curatorial Assistant del museo veneziano. Con questa esposizione, inoltre, si inaugurano due nuove sale espositive del museo, le “Project Rooms”: spazi destinati ad accogliere progetti espositivi raccolti e mirati, finalizzati ad approfondire il lavoro di un artista, o specifiche tematiche legate alla produzione artistica di un determinato interprete del XX secolo, legato alla collezione di Peggy.

Questa mostra rivela come la Kernn-Larsen sia stata tra le artiste che hanno ricoperto un ruolo determinante nell’ambito del movimento surrealista danese e internazionale.

Qui è evidente come la Kernn-Larsen riunisca, secondo la sua vena surrealista, sogni e memorie attraverso la tecnica dell’automatismo per far emergere, direttamente dall’inconscio, un flusso di immagini. Tra le opere esposte vi è anche il dipinto che l’artista stessa considerò “uno dei miei migliori quadri”, il suo capolavoro Danza e controdanza (1936), nel quale vari ritmi legati all’automatismo pulsano gli uni contro gli altri.

Emerge anche il fatto di come la pittrice sia stata influenzata dal lavoro del belga Paul Delvaux, il cui dipinto L’aurora (1937), alla Collezione Peggy Guggenheim, ritrae delle donne-albero. L’identificazione dell’artista-donna surrealista con la natura fertile ritorna in diverse opere dell’artista danese, tra cui il suo singolare Autoritratto (Conosci te stesso) (1937), acquisito dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim nel 2013. Sebbene nei suoi ultimi anni Rita Kernn-Larsen si sia allontanata dal Surrealismo per avvicinarsi a un’arte fondata sull’astrazione e la natura, nel 1967 afferma che “Il periodo surrealista fu straordinario […] il periodo migliore della mia vita d’artista”. Tre sue opere, incluso l’autoritratto, furono esposte alla Biennale di Venezia del 1986, e oggi, dopo oltre trent’anni, ritornano a Venezia.

La mostra riunisce una selezione di dipinti provenienti da collezioni danesi pubbliche e private, tra cui la National Gallery of Denmark di Copenhagen, il Kunstmuseet dii Tønder e il Kunsten Museum of Modern Art di Aalborg, oltre a fotografie e documenti inerenti la sua personale alla Guggenheim Jeune, e una video-intervista fatta all’artista in occasione della sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1986.

La mostra è corredata da un catalogo bilingue, italiano e inglese, con saggi della curatrice Gražina Subelytė e dello storico del’arte danese Johan Zimsen.

L’esposizione gode del sostegno di Intrapresae Collezione Guggenheim e degli Institutional Patrons BSI, Lavazza e Regione del Veneto. Con la collaborazione di Corriere della Sera, Hangar Design Group cura l’immagine coordinata della comunicazione. I progetti educativi correlati sono realizzati grazie alla Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz. La mostra è inoltre resa possibile grazie al supporto delle fondazioni danesi Ny Carlsbergfondet, Konsul George Jorck og Hustru Emma Jorck’s Fond, Beckett Fonden e Drost Fonden, con il patrocinio dell’Ambasciata Danese.

Tutti i giorni alle 15 presentazioni gratuite della mostra.

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