Chiara Dynys. Look Afar


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Look Afar, 2016, fusione metacrilato, stampa su carta titanio, lenti di cristallo, pexiglass, cm 70x110x7

Look Afar, 2016, fusione metacrilato, stampa su carta titanio, lenti di cristallo, pexiglass, cm 70x110x7

Alla M77 Gallery di Milano, si apre oggi e sarà esposta fino al 12 marzo 2017 la mostra dedicata a Chiara Dynys, “Look Afar”, che occupa tutti gli spazi della e propone un corpus di opere inedite, che utilizzano diversi medium, frutto di un lungo lavoro di ricerca dell’artista la quale, da sempre interessata alle investigazioni sulla dimensione liminale e metafisica del reale, approda a una nuova ricerca che trae origine da un fenomeno cosmico, l’aurora boreale.

Look Afar consegue da un viaggio fisico e mentale nella Lapponia svedese compiuto dall’artista lo scorso inverno. Per un lungo periodo Chiara Dynys ha realizzato lunghi appostamenti, nel corso dei quali ha documentato con dovizia i fenomeni naturali che caratterizzano questa magica terra e che riempiono il metafisico paesaggio siderale di una luce ineguagliabile, la Luce del Nord, ripresa in un periodo di particolare intensità.

Il risultato di queste osservazioni sono migliaia di immagini, segmenti di una “potenza fantastica” in grado di riconnettere il microcosmo umano al macrocosmo universale, così da spingere l’osservatore a guardare lontano: Look Afar, appunto.

Così l’artista ha prodotto una serie di lavori pittorici, in cui la suggestione e la forza evocativa diventano allo stesso tempo testimonianza e narrazione, in una forma che essa stessa definisce “liquida”. Originalissime scritture che tendono a espandersi oltre il perimetro del quadro, simulando la ricaduta spontanea delle particelle cosmiche nei cieli lapponi, grazie alla loro inclusione in cornici scultoree colorate, fusioni in metacrilato modellate in forme morbide. La valenza espressiva del materiale utilizzato continua a essere centrale nella pratica artistica di Chiara Dynys.

Sono in questa mostra rappresentate le diverse traduzioni dell’esperienza vissuta; la documentazione fotografica e la memoria visiva, si ripropongono nelle scelte espressive utilizzate dall’artista: un gruppo di opere pittoriche a parete mette insieme visioni simultanee distinte, piccole sorprese che testimoniano le diverse tappe del percorso, racchiuse entro lenti che enfatizzano il dettaglio: quasi “sfere di cristallo” che ne sottolineano l’aspetto magico e divinatorio. Fotografie e visioni pittoriche ritornano in una diversa tipologia di lavori, alternandosi, mischiandosi per poi dissolversi secondo le logiche proprie del linguaggio utilizzato. Infine, un video seleziona in questo immenso corpus di scatti una serie di vedute montate in sequenza secondo la tecnica del time-lapse. L’opera si offre in una sorta di cinerama contemporaneo, dove l’osservatore si trova catapultato nel cuore dell’esperienza vissuta dall’artista ripercorrendo le tracce dei suoi appostamenti.

La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Michele Bonuomo.

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