Artemisia Gentileschi e il suo tempo


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Artemisia Gentileschi, Ester e Assuero, olio su tela, 1628-1635, Metropolitan Museum of Art di New York

Artemisia Gentileschi, Ester e Assuero, olio su tela, 1628-1635, Metropolitan Museum of Art di New York

Sarà aperta fino al 7 maggio 2017 la mostra che si inaugura domani 30 novembre a Palazzo Braschi a Roma dedicata ad “Artemisia Gentileschi e il suo tempo” e che, con circa 90 opere provenienti da tutto il mondo, si addentra nell’ambiente artistico del periodo che va dal 1610 al 1652, svelando, innanzi tutto, gli aspetti più autentici dell’artista.

La mostra è promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group ed è organizzata con Zètema Progetto Cultura; essa nasce da un’idea di Nicola Spinosa e si avvale di un prestigioso comitato scientifico. Inoltre, la mostra è curata dallo stesso Spinosa per la sezione napoletana, da Francesca Baldassari per la sezione fiorentina, e da Judith Mann per la sezione romana.

Artemisia Gentileschi, nata a Roma nel 1593 e morta a Napoli nel 1653, che, com’è noto, è stata protagonista di episodi drammatici e scandalosi, ha vissuto e lavorato principalmente in tre città: Firenze (dal 1613 al 1620), Roma (dal 1620 al 1626) e Napoli (dal 1626 al 1630). La mostra è un viaggio nella vita e nell’arte di Artemisia, con un approfondito esame degli scambi e delle influenze con gli artisti a lei vicini.

In mostra sono esposte opere provenienti dai principali musei del mondo, dal Metropolitan Museum di New York, dal Museo di Capodimonte, dal Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut, dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze e dal Národní galerie v Praze di Praga, e sono presenti opere straordinarie quali Giuditta che taglia la testa a Oloferne (Museo di Capodimonte), Ester e Assuero (Metropolitan Museum di New York), Autoritratto come suonatrice di liuto (Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut) e moltissime altre.

Accanto alle opere di Artemisia, anche quelle dei grandi protagonisti del ‘600 come Cristofano Allori, Simon Vouet, Giovanni Baglione, Antiveduto Grammatica  e Giuseppe Ribera.

Per l’occasione è stato pubblicato un catalogo edito da Skira.

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