Qiao Wanying. Terra Nostalgia Memoria


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Qiao Wanying, Campo trebbiato III

Qiao Wanying, Campo trebbiato III

di Luca Baldazzi

 

All’Archivio di Stato di Firenze, dal 2 al 17 settembre, è allestita la mostra “Terra Nostalgia Memoria” con 41 dipinti di Qiao Wanying, il “pittore contadino” che ha emozionato la Cina.

La mostra è organizzata da Four-Face Space Art Center di Pechino con la collaborazione del Consulting Istitute of Costructing Art della Tsinghua University e dell’Associazione degli Artisti Cinesi in Italia, con il patrocinio di Regione Toscana, Città Metropolitana e Comune di Firenze.

Uno sguardo inedito, autentico e di profonda intensità emotiva permetterà di scoprire una Cina insolita agli occhi dell’arte contemporanea, quella rurale dei campi di grano, quella vivida del lavoro con la terra.

La pittura intensa di Qiao Wanying si muove su un linguaggio espressivo inusuale e inatteso; l’approccio alla sua opera da parte del pubblico occidentale necessita di un abbandono totale dei preconcetti e dei riferimenti alle tendenze pittoriche cinesi comunemente conosciute: lontano da ciò che ci si aspetta, le corde che l’artista tocca sono quelle del ruvido istinto e della sensibilità individuale. Ben distante dall’arte cinese che racconta la modernizzazione del paese, spesso attraverso un realismo cinico o una pop art politica, la sua è la rappresentazione di una Cina rurale e contadina. Un tratto primitivo, autentico e viscerale caratterizza lo stile di Qiao e lo differenzia dalle correnti nazionali e internazionali di arte contemporanea, lo porta fuori dal dibattito artistico globale, solitario e autodidatta.

In Cina Qiao è spesso definito come un “pittore contadino” (nongmin huajia), un’espressione che rievoca le sue esperienze di vita, ma ancor più il suo attaccamento alla terra, quella che lui definisce “patria” (jiayuan). Originario della provincia di Shanxi (letteralmente “a ovest delle montagne”), il pittore vive un particolare legame con i suoi luoghi natii, parte integrante della sua arte, del suo spirito e della sua personalità. Il lavoro artistico di Qiao è distante dai meccanismi dell’arte contemporanea internazionale, scevro da ogni contaminazione con una cultura cosmopolita e globalizzata, le sue opere sono spesso lodate in Cina in quanto libere da ciò che si suole definire “il sapore occidentale” (yangwei). L’empatia col mondo naturale collega Qiao all’antica arte cinese di pittura paesaggistica, attraverso la quale generazioni di pittori hanno espresso il loro senso di comunione con la natura, con la terra, con i suoi fiumi e montagne.

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